Come funziona il conto termico e per quale motivo è d’interesse anche per chi ha intenzione di sostituire la vecchia stufa o caldaia a pellet?
Il conto termico è un’agevolazione che favorisce l’efficienza energetica all’interno di strutture pubbliche e private, con un risparmio che può arrivare fino al 65% della spesa sostenuta. Ecco perché è utile capire e conoscere nel dettaglio come funziona il conto termico.
Che cos’è il conto termico?
Per alcuni l’espressione “conto termico” può sembrare qualcosa di relativamente nuovo e di recente introduzione ma, se guardiamo da una prospettiva storica, ci accorgiamo che il conto termico è stato introdotto, in verità, già nel 2012, con il Decreto-legge del 28 Dicembre.
Questa agevolazione economica ha lo scopo di favorire l’efficienza energetica all’interno di abitazioni private e pubbliche, sia già realizzate che di nuova costruzione. Una migliore efficienza energetica può essere raggiunta essenzialmente in due modi: attraverso l’installazione di fonti energetiche rinnovabili oppure attraverso la sostituzione di prodotti con altri di ultima generazione.
Il conto termico non è l’unico strumento capace di sostenere gli investimenti in ambito energetico ma, allo stesso tempo, è certamente tra i più efficaci. Migliorie sul piano energetico, infatti, si possono apportare anche con l’Ecobonus, per esempio, oppure con il Superbonus 110%.
La differenza sostanziale è che il conto termico consente di ottenere l’erogazione di una somma precisa a fronte delle spese sostenute, mentre l’Ecobonus consente di accedere a una detrazione, da recuperare nell’arco di 5 o 10 anni.
Quali spese copre il conto termico?
Tra le spese che consentono l’accesso al conto termico rientrano gli impianti di piccole dimensioni per la produzione di energia termica. Troviamo per esempio:
- Introduzione di pompe di calore;
- Introduzione e sostituzione di caldaie, termocamini e stufe a pellet moderne e di qualità;
- introduzione camini a pellet;
- Miglioramento dell’isolamento termico dell’edificio;
- Installazione di sistemi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili;
- Sostituzione dei sistemi per la climatizzazione con tecnologie ad alta efficienza energetica.
Quando si parla di sistemi per la climatizzazione, innanzitutto, ci si riferisce tanto alla generazione di freddo quanto alla generazione di calore. Se la generazione di freddo condizionato, in fin dei conti, non ha grandi alternative, ben diverso è il caso dei sistemi di riscaldamento.
Oggi il mercato offre delle soluzioni molto diversificate e il conto termico può essere un supporto molto valido sia per coloro che hanno già optato per soluzioni come stufe e termostufe a pellet, sia per coloro che non hanno idea di quale comfort siano in grado di generare e possono farlo contando su un notevole risparmio economico.
Non solo, tra i prodotti innovativi non vi sono soltanto le stufe a pellet, sia a vista che integrate nella muratura ma vi sono anche le caldaie a condensazione.
Come funziona il conto termico
Infine, è utile capire come funziona il conto termico. Nell’introduzione al presente articolo abbiamo accennato al fatto che quest’agevolazione può avere un valore economico pari al 65% del costo sostenuto. Ciò che non abbiamo ancora scritto, invece, è che tale massimale è stato fissato su un piano prettamente normativo e che il suo valore effettivo, alla fine, dipende da alcuni aspetti di cui è bene avere conoscenza e che possono riguardare anche la posizione geografica dell’immobile. Nello specifico, i riferimenti normativi ci dicono che il conto termico può finanziare:
- Fino al 65% della spesa sostenuta per la demolizione e la ricostruzione di edifici a energia quasi zero;
- Fino al 40% per gli interventi di copertura e isolamento dell’edificio, per la sostituzione di chiusure finestrate con altre più efficienti, per l’installazione di schermature solari, per la building automation, per la sostituzione delle illuminazioni e per la sostituzione delle caldaie tradizionali con quelle a condensazione.
- Fino al 50% per gli interventi d’isolamento termico nelle zone E ed F e fino al 55% qualora si effettuino anche lavori di sostituzione delle chiusure finestrate contestualmente all’installazione di pompe di calore e impianti solari termici;
- Fino al 65% per la sostituzione di impianti tradizionali con impianti a pompa di calore, sistemi ibridi a pompa di calore, caldaie a biomassa, quali stufe e termostufe a pellet.
Il contributo dell’incentivo per privati varia in base a:
- capacità e potenza del nuovo apparecchio (più alta è la qualità, maggiore è il contributo);
- emissioni di gas inquinanti (meno inquina, maggiore è il contributo);
- fascia climatica in cui si installa lo strumento (dove fa più freddo il contributo sarà maggiore).
Ma come funziona il conto termico?
Per accedere a questa agevolazione, nel caso di cittadini privati, la richiesta deve essere avanzata dai diretti interessati, oppure tramite una ESCO (le imprese che erogano i tradizionali servizi di energia, purché in possesso della certificazione UNI CEI 11352). In entrambi i casi, l’accesso al conto termico può avvenire in due modalità:
- Tramite accesso diretto con domanda da presentare entro 60 giorni a partire dalla data di ultimazione dei lavori;
- Tramite prenotazione per gli interventi ancora da realizzare ma solo se la richiesta arriva da una Pubblica Amministrazione oppure da una ESCO per conto di un privato.
Per quanto riguarda il pagamento da parte delle istituzioni, l’incentivo del conto termico viene erogato direttamente dal GSE, il Gestore dei Servizi Energetici, in rate annuali, costanti, per una durata che va da 2 a 5 anni, a seconda del tipo d’intervento, delle sue dimensioni e dell’impegno richiesto. Solo nel caso in cui il valore dell’incentivo non superi i 5000 euro, il pagamento potrà avvenire nella formula di un’unica rata.
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