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stufa a pellet canalizzata

Stufa a pellet canalizzata: come funziona?

Ti stai chiedendo cos’è la stufa a pellet canalizzata e come funziona?

I metodi per riscaldare gli ambienti sono svariati, tra questi troviamo anche la stufa a pellet canalizzata, ovvero un sistema in grado di scaldare diverse stanze attraverso un collegamento di tubi che portano l’aria calda nei diversi ambienti.

Si tratta di uno strumento che permette di riscaldare in modo pratico, economico ed ecosostenibile, grazie alla combustione del pellet.

Andiamo a scoprire di più sulla stufa a pellet canalizzata.

Che cos’è una stufa a pellet canalizzata?

Normalmente quando si parla di stufa a pellet si fa riferimento a quella ventilata, ovvero, il modello che produce una quantità di aria calda necessaria per riscaldare unicamente una stanza o comunque una zona di dimensioni contenute. La stufa a pellet canalizzata ha la stessa funzione, ma grazie ad un motore di ventilazione aggiuntivo, permette di trasportare l’aria in differenti stanze dello stesso piano e talvolta anche di quello superiore.

Questo strumento può variare le proprie caratteristiche in funzione della potenza termica, della conformazione della struttura stessa e dell’isolamento termico dell’abitazione.

Risulta essere la scelta ideale per chi sta costruendo casa e desidera riscaldare in modo ecologico più stanze vicine tra loro.

Come funziona una stufa a pellet canalizzata?

Il funzionamento di questo specifico generatore di calore è uguale a quello della classica stufa a pellet.

L’aria calda viene prodotta nella stufa e trasferita poi nell’ambiente, mentre i fumi generati dalla combustione del pellet vengono emessi all’esterno tramite la canna fumaria.

Attraverso una uscita dedicata nella parte posteriore della stufa, è possibile collegare la canalizzazione da portare nell’ambiente desiderato.

Considerazione sull’uso delle stufe a pellet canalizzate

La stufa a pellet canalizzata, come anche la classica stufa, vengono spesso prese in considerazione come metodo di riscaldamento per i vantaggi che comportano, tra cui:

  • bassa produzione di emissioni in atmosfera e di ceneri;
  • risparmio economico;
  • basso impatto ambientale grazie alla combustione del pellet, un materiale ecologico derivante dalla legna;
  • risparmio energetico dal ridotto consumo di energia elettrica

Vuoi maggiori informazioni sulla stufa a pellet canalizzata? Contatta Green Puros al 0422 052220 o scrivi a info@greenpuros.com

stufa a legna

Stufa a legna o stufa a pellet: quale scegliere?

Stufa a legna o a pellet?

L’uso di questi due generatori di calore è aumentato notevolmente negli ultimi anni e spesso, al momento dell’acquisto, qualcuno si chiede quale sia meglio scegliere.

Per prendere la decisione migliore è bene analizzare il funzionamento di entrambi, valutando i pro e i contro di ognuna.

Vediamo quali sono le differenze tra una stufa a legna e una a pellet.

Differenze tra una stufa a legna e una stufa a pellet

La stufa a legna e quella a pellet vengono largamente utilizzate, soprattutto per il riscaldamento domestico, in quanto permettono di risparmiare dal punto di vista energetico ed economico.

Inoltre, entrambi consentono di riscaldare in modo ecologico ed ecosostenibile, limitando la produzione di ceneri e l’emissione di gas.

La prima grande differenza tra questi due elementi è indubbiamente il combustibile utilizzato: uno utilizza la legna, mentre l’altro usa il pellet: un materiale ricavato dalla segatura o da altri materiali di scarto della legna.

Questi due strumenti hanno anche un funzionamento differente:

  • la stufa a legna rappresenta il modello più classico e semplice. Essa funziona attraverso l’inserimento della legna tramite uno sportello che può essere laterale o collocato sul piano superiore; dopodichè si procede con l’accensione manuale della stufa. La combustione della legna provoca la generazione di calore che successivamente viene disperso nella stanza. Infine, i fumi che si formano vengono espulsi esternamente tramite una canna fumaria.
  • la stufa a pellet, rispetto al modello precedente, risulta essere più pratica grazie all’introduzione automatica del pellet nella camera di combustione. Quest’operazione viene calibrata autonomamente dalla stufa, l’importante è ricaricare il serbatoio con il sacco del pellet. L’accensione e il controllo, in questo caso, non avvengono manualmente, ma tramite una scheda elettronica interna.

Considerazioni sulla stufa a legna

Innazitutto, la stufa a legna permette di risparmiare in bolletta, questo modello non necessita di energia per l’accensione e la legna ha un costo relativamente basso, per questo è utile e vantaggiosa per riscaldare ambienti ampi.

Inoltre, l’atmosfera che crea il focolare e il profumo che emana la legna sono ineguali.

Allo stesso tempo, per riscaldare servono elevate quantità di legna, di conseguenza è necessario avere un grande spazio asciutto per lo stoccaggio e per questo molti evitano di considerarla.

Un’altra difficoltà riguarda la regolazione della temperatura, che può essere controllata solo aumentando o diminuendo la quantità di legname inserito.

Considerazioni sulla stufa a pellet

La stufa a pellet è uno strumento tecnologico che permette di riscaldare in modo efficiente e pratico. Il pellet, quando viene bruciato produce emissioni controllate e meno ceneri, di conseguenza la manutenzione e la pulizia di questo modello sono più semplici e veloci.

Inoltre, con questo apparecchio si potranno programmare vari parametri quali: temperatura, tempo di accensione e spegnimento.

Meglio la stufa a legna o quella a pellet?

A questa domanda non si può trovare una risposta definitiva, entrambe le scelte hanno pro e contro che dipendono da aspetti soggettivi.

In generale, dal punto di vista dell’efficienza energetica la stufa a pellet risulta più vantaggiosa.

Inoltre, molto dipende dallo spazio che si ha a disposizione per il magazzinaggio dei combustibili; la legna occupa più spazio rispetto al pellet, per questo non tutti possono sceglierla.

Vuoi maggiori informazioni sulle stufe a pellet e a legna? Contatta Green Puros per saperne di più!

Riscaldamento a pellet

Riscaldamento a pellet: tra risparmio e sostenibilità

Come ogni anno ci si ritrova a domandarsi come poter riscaldare la propria abitazione nei migliori dei modi e visto i numerosi rincari, ci si chiede anche come farlo nel modo più economico. Il riscaldamento a pellet può essere la decisione giusta per coniugare risparmio e sostenibilità ambientale, importante oggi più che mai.

Il riscaldamento a pellet permette di ottenere elevate prestazioni con costi operativi contenuti e un’emissione di gas inquinanti esigua.

Perché scegliere il riscaldamento a pellet?

È proprio il risparmio sulla bolletta ad avvicinare le persone sempre di più all’uso del riscaldamento a pellet. Il gas ormai sta raggiungendo dei prezzi molto elevati e, anche se per l’uso di una stufa occorre comunque l’elettricità per l’accensione, la convenienza è ormai una certezza garantita. Un altro fattore che spinge i consumatori all’acquisto del riscaldamento a pellet riguarda la sostenibilità ambientale. Risulta ancora oggi uno dei metodi meno inquinanti in circolazione per produrre calore, non contribuendo al pericoloso effetto serra di cui vediamo ormai le conseguenze sul nostro pianeta ogni giorno.

Il rapporto qualità-prezzo è quindi nettamente favorevole e risulta vincente anche a lungo andare nel tempo, dove si stima un’ammortizzazione dei costi al massimo in un paio d’anni circa dalla prima installazione.

Cos’è il pellet?

Il pellet è una biomassa, ovvero un combustibile fossile di origine naturale, composto da scarti della lavorazione del legno, a cui non si aggiungono additivi o sostanze tossiche. La caratteristica principale che l’ha reso famoso e molto utilizzato deriva da un importante potere calorifero con un ridotto impatto ambientale, sia nella sua produzione che nella combustione. Tutto questo contribuisce a far sì che il pellet rimanga una delle scelte più economiche e sicuramente tra le più sicure per riscaldare la nostra casa.

Al posto di utilizzare petrolio, legno o metano, pur bruciando più velocemente, il riscaldamento a pellet risulta quindi la scelta più eco-sostenibile e accessibile a tutti, al pari delle ore che viene utilizzato e alla metratura che deve scaldare.

Bisogna, però, stare attenti alla qualità che si trova, perché nei vari negozi vendono diversi sacchi di pellet che provengono da scarti di legni differenti oppure misti: il faggio e l’abete risultano essere i migliori dal punto di vista della durata e del potere calorifico e sono i più semplici da trovare e ad un prezzo accessibile. Il pellet si può trovare anche suddiviso in categorie, dove l’A1 è la scelta più azzeccata. A un costo maggiore si può, infatti, avere un pellet che dura di più e con minore cenere di scarto.

Dove e come installare il riscaldamento a pellet

Di stufe a pellet se ne trovano in commercio di ogni forma e dimensione, che ormai si adattano a qualsiasi esigenza familiare. Di solito il riscaldamento a pellet può essere posizionato, a seconda della grandezza della stufa stessa, per riuscire a riscaldare solo una stanza oppure, ed è la scelta che va per la maggiore, tutta l’abitazione. Esattamente come i condizionatori di cui sembra non si possa più fare a meno d’estate, occorre fare un foro nel muro per la presa d’aria ed eliminare i fumi prodotti creando una canna fumaria. Il vantaggio, rispetto a una stufa a legna, è che per la stufa a pellet occorre un tubo con un diametro di soli 100 mm, avendo un impatto estetico nettamente differente alla vista.

Questo lavoro non può essere fatto da chiunque ma deve essere eseguito, con precisione, da professionisti qualificati, in grado anche di valutare e consigliare il posizionamento migliore nell’abitazione.

Vuoi passare a un riscaldamento a pellet? Per maggiori informazioni e per selezionare l’impianto più adatto a te puoi contattare Green Puros, azienda che propone stufe, termostufe e caldaie di qualità.

Bonus stufa a pellet

Bonus stufa a pellet e altri incentivi per il riscaldamento

Avete sentito parlare di Bonus stufa a pellet?

Con l’arrivo dell’inverno dobbiamo preparaci ad affrontare le rigide temperature che questa stagione porta con sé.

Gli aumenti e i rincari riscontrati nell’ultimo periodo hanno portato diverse persone a cercare dei metodi di riscaldamento alternativi, più economici e spesso ecosostenibili.

Per questo motivo è stato predisposto il bonus stufa a pellet insieme ad altri incentivi.

Andiamo a vedere quali sono le possibilità a disposizione.

Bonus stufa a pellet: quali sono gli incentivi previsti

Il Governo, per aiutare i cittadini a superare il caro bolletta e incentivare l’acquisto di elettrodomestici ecologici, ha predisposto una serie di aiuti per l’installazione di stufe, caldaie e termostufe a pellet. Tra i bonus stufa a pellet troviamo: il bando stufe del Veneto, l’Ecobonus, il Conto Termico…

Bando stufe 2022 Veneto

La Regione Veneto, come anche altre regioni, ha introdotto una serie di aiuti per incrementare la sostituzione di apparecchi obsoleti  e l’acquisto strumenti per il riscaldamento più sostenibili, in modo da migliorare la qualità dell’aria.

Il bando permette di acquistare, con un contributo a fondo perduto, delle apparecchiature per il riscaldamento a biomassa legnosa, come stufe, termostufe e caldaie, con una potenza termica di massimo 35 kW e una classificazione ambientale di classe 5 stelle.

Ecobonus

Un altro incentivo che è stato predisposto è l’Ecobonus che permette di ottenere un rimborso del 65% per l’acquisto di una stufa a pellet che migliori il riscaldamento della casa ma in particolare l’efficienza energetica.

L’importo massimo che può godere di detrazione è di 30 mila euro. Per specifiche casistiche, il rimborso può riguardare valori che variano dal 50 all’85% della spesa.

Per favorire di questa agevolazione è necessario acquistare una stufa a pellet o una termostufa con un rendimento maggiore all’85% e una certificazione ambientale di 5 stelle.

Conto termico

Tra i bonus stufa a pellet troviamo anche il Conto Termico che permette di ottenere un rimborso del 65% ai cittadini che sostituiscono una stufa già installata o un impianto di climatizzazione vecchio.

Questa tipologia di aiuto viene predisposta dal GSE e predispone che la domanda per l’incentivo venga posta solo una volta conclusa l’installazione della stufa a pellet.

La copertura della spesa può arrivare fino ad un massimo di 5000 euro, se il costo sarà maggiore a questo importo, si verrà rimborsati in più anni.

Superbonus 110%

Non molti sanno che anche il Superbonus 110% rientra nel bonus stufe a pellet.

Attraverso questo sostegno è possibile sostituire un impianto obsoleto con uno più moderno a biomassa.

Attraverso la nuova installazione si deve migliorare la classe energetica di almeno due classi

 

Si può dire che l’acquisto di stufe e termostufe meno inquinanti può essere facilitato attraverso una serie di bandi e bonus.

In particolare i bonus stufa a pellet sono i più diffusi.

Se sei alla ricerca di una stufa, caldaia o termostufa a pellet contatta Green Puros!

Termostufa a pellet: quale scegliere

Termostufa a pellet: quale scegliere

Termostufa a pellet: quale scegliere?

La termostufa è un metodo di riscaldamento alternativo alla stufa a pellet. Questi due strumenti risultano essere molto simili tra loro: la differenza sostanziale è che la termostufa a pellet, oltre a riscaldare l’aria, può consentire anche la produzione di acqua calda.

Per scegliere il generatore di calore più adatto alla proprie esigenze è bene conoscere quali possibilità esistono e qual è il loro funzionamento.

Termostufa a pellet: quale scegliere? Leggi l’articolo per saperne di più.

Termostufa a pellet: quale scegliere?

La termostufa è una valida soluzione per il riscaldamento della casa e la produzione di acqua calda per il bagno e la cucina.

A prima vista, questa attrezzatura può sembrare simile alle stufe a pellet, ma nel funzionamento è più simile alle classiche caldaie.

Il mercato offre diverse tipologie di termostufe che possono variare in termini di potenza e design.

In base a questi parametri è possibile individuare la soluzione migliore.

Termostufa a legna o termostufa a pellet: quale scegliere?

Come dice il nome stesso, queste due tipologie di termostufa vengono alimentate con due prodotti diversi: il pellet e la legna.

Il diverso combustibile utilizzato comporta una serie di differenze tra questi due dispositivi.

Il pellet ha un costo maggiore rispetto a quello della legna, ma la resa di calore è nettamente maggiore; inoltre, questa tipologia di combustibile occupa molto meno spazio e produce una quantità di cenere inferiore che, di conseguenza, comporta una pulizia più rapida e semplice della camera di combustione.

Generalmente una termostufa a pellet ha un costo maggiore di quella a legna, ma ciò dipende anche dalla potenza, che può variare dai 13 ai 35 kW e dal design della struttura.

Termostufa o stufa a pellet?

Un’altra domanda da porsi quando si vuole acquistare una termostufa è: conviene una termostufa o una stufa a pellet?

La risposta più semplice è: dipende. Se la tua necessità è quella di riscaldare solamente l’abitazione, allora il consiglio è quello di utilizzare una semplice stufa a pellet; nel caso in cui tu voglia riscaldare e produrre acqua calda in un unico processo di combustione allora dovresti scegliere una termostufa a pellet.

Inoltre, se è necessario riscaldare solamente una o due stanze può andare bene anche la stufa a pellet, altrimenti se si hanno zone più ampie si può pensare a una termostufa, collegata all’impianto di riscaldamento esistente, che permette un riscaldamento più omogeneo,

Apetto da tenere in considerazione per l’installazione della termostufa è la tipologia di impianto presente, che può facilitarne o pregiudicarne l’installazione.

Entrambi sono dei sistemi di riscaldamento ecosostenibili che permettono anche di risparmiare dal punto di vista dei costi, ma la scelta dipende sostanzialmente dall’uso che se ne vuole fare.

Altri fattori di scelta per la termostufa a pellet

Una termostufa a pellet deve essere scelta anche a seconda di altri elementi quali:

  • materiale strutturale: alcuni esempi di materiale con cui una termostufa viene realizzata possono essere: l’acciaio, la ghisa o anche la pietra refrattaria. Questi permettono di creare una struttura solida e robusta, molto resistente al calore.
  • dimensione della struttura: deve essere scelte in funzione della grandezza dell’abitacolo da riscaldare e dello spazio a disposizione;
  • classe energetica: va ad influire sul risparmio energetico e sui costi di gestione. Nel documento delle termostufe deve essere riportata sia la classe di efficienza energetica (che varia da G a A ++) che la potenza termica diretta (espressa in Kw) e indiretta (trasmessa all’acqua dall’impianto).

Termostufa a pellet: quale scegliere? Le soluzioni per la scelta e le caratteristiche a cui fare attenzione sono molteplici.

La decisione va ponderata secondo diversi fattori, rivolgiti ad un esperto per saperne di più.

Sei interessato a una termostufa a pellet? Contatta Green Puros per saperne di più!

Come arredare un soggiorno con stufa a pellet

Come arredare un soggiorno con stufa a pellet

Spesso ci chiediamo come arredare un soggiorno con una stufa a pellet solo dopo l’acquisto. Una volta comprata la stufa ideale e trovato il posto ottimale dove posizionarla, occorre anche capire come organizzare il salotto con il nuovo arrivato, per evitare che stoni con l’ambiente.

Come arredare un soggiorno con una stufa a pellet? Leggi l’articolo per saperne di più!

Qualche idea su come arredare un soggiorno con una stufa a pellet

Quando non si ha la possibilità di avere un camino, la stufa è lo strumento migliore per riscaldare un ambiente con facilità. Certo, tutti noi vorremmo il classico salotto riscaldato da un camino con il ceppo che arde: la stufa non è certamente la stessa cosa, ma ci sono molti modi per decorare con stile un soggiorno con una stufa a pellet.

Di seguito vediamo alcune idee per arredare il soggiorno con una stufa a pellet, in base alle esigenze e gusti.

Creare un’atmosfera moderna e minimale

Soprattutto le abitazioni più recenti sono realizzate con uno stile minimale e una struttura estetica moderna, dove una stufa a pellet è spesso più adatta rispetto al camino. Anno di costruzione a parte, lo stile minimale si può ricreare in qualsiasi abitazione, ed è facile arrivare ad ottenere un soggiorno moderno con stufa a pellet.
Ad esempio, le stufe Giove Confort, Terra Nova o Stella sono state ideate con una linea minimal e di dimensioni ridotte (ma non per questo meno potenti), abbinabili a un divano senza schienale e monocolore, con grandi cuscini oppure a una poltrona.

Lo stile minimale prevede poi pochissimi o addirittura l’assenza di quadri alle pareti, che invece devono avere colori chiari o freddi, così come le tende. Dello stesso colore anche i soprammobili, che devono contribuire a trasmettere un senso di freschezza. A riscaldare il soggiorno, ci penserà la stufa a pellet!

Un ambiente semplice con lo stile rustico

Un amante dello stile rustico si troverà sicuramente bene in un soggiorno semplice, con il pavimento e le pareti in legno. E ovviamente, una stufa a pellet incastonata in una cornice di mattonelle irregolari. Sebbene un camino con la legna che brucia dia un tocco di eleganza all’ambiente, si può ottenere lo stesso risultato anche con una stufa della linea Venere di Green Puros.
Un grande tavolo in legno massello, un divano dai colori chiari con due coperte, un tappeto dai colori caldi con una trama a scacchi e dei soprammobili in vimini e in ceramica vanno a completare l’arredamento rustico del soggiorno. Alle pareti, un colore caldo come il giallo richiama lo stile villereccio, mentre un bianco renderà la stanza più grande.

Come arredare un soggiorno con una stufa a pellet per creare un’atmosfera romantica

Come si può resistere a un ambiente dove sentirsi a proprio agio, riscaldato dal calore di una stufa non invadente accanto a un divano e due poltrone color pastello con cuscini e coperte, dove riposare e guardare una serie tv con il proprio partner. Immancabile il tavolo per le cene al lume di candela, sempre arredato con un vaso di fiori e piccoli soprammobili e cornici in legno con le foto di famiglia e lampade a gocce di vetro. Per completare la semplicità di un ambiente intimo, un soffice tappeto, piccoli quadri classici alle pareti e qualche ornamento in legno per quel senso di calore di cui tutti abbiamo bisogno.

Cerchi altre idee su come arredare un soggiorno con stufa a pellet? Scegli una delle soluzioni Green Puros!

riscaldamento domestico

Riscaldamento domestico: quante soluzioni esistono

Scegliere il riscaldamento domestico adeguato è importante per evitare bollette salate durante i mesi più freddi. Spesso, infatti, impianti datati o poco adeguati per il tipo di abitazione, causano enormi dispendi in termini di energia.  

 

La scelta del riscaldamento domestico dipende dal budget a disposizione, dalla metratura della casa e dalla sua predisposizione a un certo tipo di impianto di combustione.

Ma vediamo insieme quali soluzioni sono disponibili in commercio.

Come funziona un sistema per il riscaldamento domestico

Tutti i vari sistemi di riscaldamento domestico, da quelli tradizionali a quelli più innovativi, sono dotati di due impianti: 

  • Impianto per la produzione di calore: in base a come viene prodotto il calore, il sistema di riscaldamento può essere un camino o una stufa, una caldaia a gas, a gasolio o a legna, una pompa di calore, un impianto solare termico o un impianto fotovoltaico.  
  • Impianto per la trasmissione di calore:  in base a come viene trasmesso il calore, l’impianto può essere caratterizzato da radiatori a parete, termocamini, termoconvettori, pannelli radianti o impianti a serpentina che passano per il pavimento, per il battiscopa, le pareti o il soffitto.

 

Ogni tipo di impianto va installato, gestito e sottoposto a regolare manutenzione, tenendo conto delle specifiche caratteristiche, al fine di garantire le migliori prestazioni disponibili, risparmio economico e una riduzione delle emissioni inquinanti.

 

Impianto di riscaldamento domestico a legna

Se cerchi un impianto di riscaldamento domestico a legna, il camino e la stufa a pellet o a legna sono soluzioni che possono fare al caso tuo. Dal design spesso inconfondibile, rappresentano anche degli ottimi elementi d’arredo, in grado di creare ambienti domestici accoglienti e familiari. 

 

Questi impianti hanno un costo moderato di installazione e una buona resa termica in ambienti piccoli o circoscritti. Per diffondere il loro calore in tutta l’abitazione, è necessario che siano integrati con un sistema di canalizzazione.

Riscaldamento a radiatori

Il riscaldamento a radiatori è uno dei sistemi più diffusi e funziona con un meccanismo a convezione: l’aria una volta riscaldata sale, mentre la fredda scende. Questo impianto viene anche detto “ad alta temperatura”, in quanto l’acqua che attraversa i termosifoni (elementi radianti) deve essere sempre mantenuta sopra i 60°C dalla caldaia. 

 

Ogni termosifone è dotato di un sistema di regolazione della temperatura che permette di regolare la temperatura nei vari ambienti. Questo sistema di riscaldamento viene spesso sconsigliato per le abitazioni moderne in quanto risulta molto dispendioso da un punto di vista energetico. 

Ventilconvettore

I ventilconvettori o Fan Coil sono dei sistemi utili sia per riscaldare che per raffreddare l’ambiente e sono disponibili in modelli differenti, tra cui quello a scomparsa nel controsoffitto e il modello appoggiato a terra con dei piedi mobili. Questo sistema riscalda l’ambiente attraverso il ricircolo dell’aria: lo scambio di calore tra il fluido contenuto nelle tubature e l’aria, la fa muovere per convezione grazie al supporto di una ventola elettrica presente nel dispositivo.

 

I ventilconvettori sono poco costosi e facili da installare, inoltre riscaldano in fretta gli ambienti circoscritti. Per questo motivo sono indicati per gli uffici e meno per gli appartamenti, anche perchè il ronzio della ventola e la troppa aria emessa a lungo andare potrebbero essere fastidiosi. 

 

Riscaldamento a pavimento

Il riscaldamento a pavimento funziona per irraggiamento: la caldaia riscalda l’acqua in tempi brevi, per poi diffonderla attraverso i tubi installati sotto la pavimentazione. Questo sistema è perfetto per riscaldare tutta l’abitazione, bisogna però assicurarsi che lo spessore della soletta sia adatta all’installazione delle serpentine o dei pannelli radianti.  

 

L’unico limite del riscaldamento a pavimento è rappresentato dal fatto che una rottura o perdita delle tubature, seppur rara, potrebbe comportare il completo rifacimento del pavimento.

Pannelli solari termici

I sistemi di riscaldamento con pannelli solari sono soluzioni moderne e sempre più apprezzate. Questi impianti permettono di accumulare energia solare su una superficie, che però risulta troppo piccola per rispondere al bisogno energetico e di calore durante i mesi più freddi di una casa.  

 

Pertanto, i pannelli solari possono essere usati come supporto ad altri sistemi, in modo da ridurre le emissioni dei combustibili e le spese per il consumo dello stesso.   

Come avere un riscaldamento domestico efficace

Prima di scegliere l’impianto per il riscaldamento domestico della tua casa, ricordati di verificare se la struttura è ben isolata dalla temperatura esterna o se entrano spifferi dagli infissi della tua casa. Un buon isolamento incide positivamente sull’efficienza dell’impianto e sui costi per il riscaldamento.

 

Un impianto per il riscaldamento domestico prestante sarà il tuo migliore alleato durante le sere fredde d’inverno, per questo bisogna valutare bene quale opzione preferire. Alcuni sistemi, come le stufe a pellet, anche se non comportano un notevole investimento iniziale, hanno diversi benefici in termini di efficienza, ritorno economico sul lungo periodo e facilità di gestione dell’impianto.

 

Vuoi installare un nuovo impianto di riscaldamento per la tua casa? Scegli una delle soluzioni Green Puros, design e efficienza per il tuo riscaldamento.

riscaldamento da esterno

Riscaldamento da esterno: le soluzioni Green Puros

Il riscaldamento da esterno è una soluzione molto richiesta da ristoratori e altri professionisti che devono gestire spazi esterni e sfruttarli anche nei mesi più freddi; per i privati, invece, rappresenta una grandiosa opportunità per sfruttare giardini, gazebi o terrazze in barba alle temperature esterne. Ovviamente la scelta del riscaldamento da esterno dipende da alcune specifiche caratteristiche dello spazio a disposizione e dalle esigenze di utilizzo.

Riscaldamento esterno: per professionisti e non solo 

Il riscaldamento da esterno è l’ideale per le attività ristorative durante l’inverno: bar e ristoranti con spazi all’aperto ne approfittano per poter accogliere i clienti in un ambiente piacevole. 

Anche durante gli eventi e le cerimonie all’aperto, quando le temperature iniziano a scendere, ci si imbatte in soluzioni più o meno eleganti per diffondere un piacevole tepore nell’ambiente. Al di fuori dei contesti professionali, però, ancora in pochi sfruttano le stufe per esterno nelle proprie abitazioni. Eppure, a differenza di quella che potrebbe essere l’idea di molte persone, esistono soluzioni non solo a prezzi convenienti, ma anche di facile manutenzione per godersi una grigliata anche a novembre o per organizzare una bella cena sulla terrazza in pieno gennaio.

Ovviamente bisogna scegliere la soluzione adatta all’ambiente in questione.

Come scegliere il riscaldamento da esterno adatto: le dimensioni 

Prima di tutto bisogna prendere con attenzione le misure dello spazio che vogliamo riscaldare. Per quanto riguarda l’effettiva capacità radiante del riscaldamento da esterno, bisogna tenere presente che questa è influenzata da diversi fattori. Non solo la dimensione dello spazio, ma quanto questo sia umido oppure areato, nonché quante persone sono presenti. Anche la tipologia di riscaldamento ovviamente ha la sua influenza. Si può però valutare che, in media, una stufa a pellet può irraggiare il proprio calore su una distanza di 25 mq con 0,7 Kg/h di carico.

Anche in questo caso, bisogna considerare che stufe moderne e particolarmente potenti possono riscaldare perfettamente anche oltre i 40 mq di spazio. Inoltre, bisogna valutare l’efficienza del proprio riscaldamento, ovvero quanto combustibile e/o energia sono necessari per ottenere i risultati ottimali promessi dal produttore.

In definitiva, la misura e la natura dello spazio da riscaldare sono il primo fattore da tenere in considerazione, ma non l’unico.

Come scegliere i funghi riscaldanti da esterno: solidità e materiali 

Scegliere dei funghi riscaldanti da esterno per i propri ambienti è un ottimo compromesso tra le esigenze ecologiche e il prezzo. Il pellet è molto più economico del gas, ed è un combustile meno impattante rispetto ad altre soluzioni. 

La maggior parte dei combustibili, infatti, durante la combustione rilascia nell’aria sostanze che non sono solo inquinanti, ma addirittura tossiche. Il pellet, con il trascurabile quantitativo di emissioni, risulta non solo più sostenibile per l’ambiente, ma è anche una scelta migliore per la salute

Un buon prodotto nasce per durare. La solidità e la cura nella scelta dei materiali che costituiscono i funghi riscaldanti da esterno della Green Puros assicurano un investimento che si ripaga nel tempo. 

Ovviamente la qualità dei materiali contribuisce anche all’efficienza energetica e al potere riscaldante delle stufe, poiché ogni pezzo della stufa è pensato per resistere a elevate temperature e consentire l’irraggiamento del calore in maniera costante e prolungata.

Per ciò che riguarda i funghi da esterno, l’efficienza si traduce in una batteria di ventilazione che duri a lungo con una sola ricarica, e in una capacità pirolitica tale da richiedere il minor quantitativo possibile di materiale combustibile. Ovviamente anche la scelta del pellet influenza la sostenibilità dell’operazione: scegliere materiale di qualità è fondamentale per assicurarsi le migliori prestazioni possibili dal nostro riscaldamento outdoor.

Semplicità di utilizzo riscaldatori da esterno 

I riscaldatori sono delle soluzioni ottimali per il riscaldamento da esterno anche per la facilità di utilizzo. L’innovazione passa non solo dall’efficienza energetica e dalla sostenibilità, ma anche dalla semplicità. I funghi Green Puros, ad esempio, si accendono rapidamente, per iniziare a godersi il tepore in pochi semplici passi.

Il primo step è il carico. Una volta scelto un pellet di qualità, basterà estrarre e caricare il braciere fino al livello segnato. Il pellet si accende facilmente con l’apposito accendifuoco liquido.

A questo punto basta inserire di nuovo il braciere all’interno della stufa e chiudere il tutto. Per attivare la ventola basterà premere l’apposito pulsante di accensione.

Come si può notare, il procedimento è di una semplicità disarmante. Chiunque può accendere il fungo riscaldante Green Puros in due minuti: godersi gli spazi esterni nei mesi freddi non sarà un’impresa, ma diventerà facilmente un’abitudine grazie alla semplicità di utilizzo di queste stufe.

Le soluzioni Green Puros: funghi riscaldanti da esterno Ginkgo e Ginger 

Le soluzioni Green Puros per il riscaldamento da esterno hanno un’estetica ricercata ed elegante, questi prodotti sono semplici e si adattano all’ambiente in cui si trova. Le stufe Green Puros hanno una linea semplice e slanciata, pensata sì per la distribuzione del calore, ma che al contempo garantiscono un aspetto moderno e raffinato. Inoltre, la luce della fiamma darà un piacevole effetto, creando un’atmosfera avvolgente e misteriosa, specialmente nelle ore più scure.

 

Gingko è il modello più grande, alto 2225 mm e del peso di 72 kg. Il dispositivo ospita un braciere che può contenere 8 kg di massa combustibile. Gingko monta delle rotelle, per spostarlo con facilità da un ambiente all’altro, e un accessorio chiamato “cappello”, che impedisce al calore di salire verticalmente, creando una specie di cappa per mantenere la temperatura con maggiore facilità.

Il modello Ginger, con i suoi 1755 mm di altezza e 67 kg di peso, ma presenta la stessa solidità ed efficacia del modello Gingko. Il cappello è disponibile come optional.

I funghi riscaldanti della Green Puros sono degli esempi di efficienza energetica: la batteria ricaricabile dura fino a 48 ore; bastano 8 ore per ricaricare completamente la batteria da 12 volt. 

Il riscaldamento da esterno: perché affidarsi ai professionisti

L’efficienza e la convenienza del riscaldamento da esterno sono influenzati da diversi fattori. Spazi particolarmente grandi e aperti, estremamente umidi o ventilati, saranno più difficili da scaldare.

Anche la qualità del combustibile utilizzato è di fondamentale importanza: un pellet di scarsa qualità non solo potrebbe non provenire da fonti certificate e che rispettano l’ambiente, ma avrà una resa minore (e forse anche una maggiore produzione di ceneri). Quello che però fa la differenza maggiore è, ovviamente, il riscaldamento da esterno in sé.

I funghi riscaldanti Green Puros hanno un ottimo sistema di ventilazione e una batteria duratura, in modo da garantire la massima capacità riscaldamento.

Contattaci ora o sfoglia il nostro catalogo online per sapere di più sul riscaldamento da esterno Green Puros!

Quante ore tenere accesa la stufa a pellet

Quante ore tenere accesa la stufa a pellet

Ti stai chiedendo quanto tenere accesa la tua stufa a pellet? 

La stufa a pellet è uno dei sistemi di riscaldamento più apprezzati negli ultimi anni grazie anche alla riduzione dei consumi energetici.

Con il rincaro dei costi anche il pellet, fonte di combustione della stufa, ha subito un forte aumento, quasi triplicando il suo costo rispetto ai due anni precedenti. 

Andiamo quindi a vedere quante ore tenere accesa la stufa a pellet per ottimizzarne l’utilizzo e mantenere la casa al caldo.

Quante ore tenere accesa la stufa a pellet: consigli pratici

Con l’esorbitante aumento dei costi avvenuti in questo ultimo anno, la preoccupazione per le bollette del riscaldamento sono una presenza costante.

La stufa a pellet permette di diminuire in modo notevole i consumi elettrici, utilizzando come combustibile per la stufa, il pellet.

Questo materiale è costituito principalmente da scarti della lavorazione del legno e ha il vantaggio di essere: ecologico, naturale, ad alto rendimento e pulito.

Non è scontato che l’utilizzo di una stufa a pellet sia più economico di altri metodi di riscaldamento, questo dipende infatti da come essa viene utilizzata.

Quindi, quante ore è necessario tenere accesa la stufa a pellet?

Vediamo alcuni consigli per consumare meno e in modo intelligente.

Fai manutenzione costante 

Per il corretto funzionamento della stufa è bene rimuovere la cenere e i residui prodotti dal pellet bruciato. Una volta l’anno inoltre, con l’aiuto di un tecnico, è bene pulire lo scarico dei fumi e la camera di combustione

Scegliere il pellet giusto

Soprattutto in questo momento, scegliere un pellet economico e dalla scarsa qualità, non è la scelta ottimale. Generalmente serve un sacco di 15kg per riscaldare un’abitazione per 10-12 ore, se il prodotto ha una bassa umidità e un buon rendimento calorico. Viceversa, se il prodotto sarà di scarsa qualità, ne serviranno quantità nettamente maggiori. 

La scelta del pellet va fatta consapevolmente, valutando umidità, composizione e rendimento calorico.

Impostare manualmente la stufa e la temperatura

Impostare una temperatura massima è importante sia per quanto riguarda le emissioni di CO2, sia in termini di consumi personali. 

Normalmente si consiglia di impostare alla massima potenza la stufa, al momento dell’accensione, per poi mantenerla costante al minimo nel momento in cui si raggiunga la temperatura desiderata, oppure in modalità automatica dove questa situazione viene realizzata.

 

Solitamente non si devono mai superare i 20-22°C, mantenendo una temperatura costante.

Quante ore tenere accesa la stufa a pellet per non danneggiarla

Quindi, se la tua domanda è ancora: “Quante ore tenere accesa la stufa a pellet?”, la risposta è: “Dipende!”.

 

Le ore di funzionamento dipendono da come ognuno gestisce e segue le indicazioni sopraindicate. 

Una stufa può stare accesa anche 24 ore su 24 ed essere spenta solo per la manutenzione.

Idealmente, sarebbe ottimale evitare di spegnerla e riaccenderla molte volte per limitare il consumo del pellet. È nettamente più vantaggioso, accendere la stufa e poi mantenerla a temperatura costante per un lungo periodo (anche 10-12 ore).

Oppure si può impostare il cronotermostato per farla accendere e spegnere negli orari di presenza nell’abitazione.

Vuoi installare una stufa a pellet per la tua casa? Scegli una delle soluzioni Green Puros, design ed efficienza per il tuo riscaldamento.

 

come togliere il pellet dalla stufa

Come togliere il pellet dalla stufa

Ti stai chiedendo come togliere il pellet dalla stufa?

La manutenzione ordinaria della stufa a pellet garantisce un dispositivo più duraturo, a prova di guasti, e una maggiore efficienza termica. È fondamentale capire come togliere il pellet dalla stufa, andando a eliminare le ceneri e i residui cristallizzati con gli strumenti giusti. Questa pulizia andrebbe affrontata almeno una volta a settimana, per un utilizzo efficace e sicuro del nostro dispositivo a pellet, in modo da evitare che si danneggi. La manutenzione della stufa è la buona abitudine che permette di avere un riscaldamento efficace e di evitare il rischio di guasti e problemi vari.

 

Come togliere il pellet dalla stufa: la pulizia del braciere 

Se vuoi capire come togliere il pellet dalla stufa e mantenerla sempre pulita, devi sapere che la pulizia del braciere permette una migliore combustione ed evita mancate accensioni, andando a incidere positivamente anche sul consumo di combustibile. Eliminare il pellet residuo dal breciere della stufa è molto semplice, e basta estrarre manualmente  il braciere oppure aspirare i residui con l’aspiracenere.  In questo modo eviterai che i residui ne impediscano la corretta accensione. Green Puros propone l’utilizzo di alcuni prodotti per facilitare le opere di manutenzione ordinaria, per esempio un bruciatore autopulente ti aiuterà a mantenere l’efficienza dei dispositivi senza stress.

 

Ricordate che un accumulo di detriti inusuale nel braciere potrebbe dipendere sia dalla qualità del pellet che dal tiraggio dei tubi di scarico. Abbiamo già visto come un pellet di qualità tenderà a lasciare meno ceneri e residui alla fine della combustione. 

Inoltre, se lo scarico non ha un tiraggio ottimale l’ossigenazione sarà scarsa, e così la fiamma del bruciatore non sarà al meglio, rendendo la combustione inefficace e incompleta, e creando più residui del necessario. Infine, è proprio il tiraggio dei tubi di scarico che dovrebbe togliere la cenere residua dal bruciatore. Come si intuisce facilmente, una stufa è un meccanismo dove ogni pezzo è fondamentale per il funzionamento dell’altro. Per questo la pulizia della canna fumaria va effettuata ogni stagione, e non c’è un pezzo meno importante di un altro. Ogni parte della stufa ha bisogno di cura e attenzione, per un riscaldamento piacevole ed efficiente.

Come togliere il pellet e i suoi residui dal serbatoio 

Si intuisce facilmente che il serbatoio del pellet è quello dove troveremo maggiori residui di polvere a fine stagione.

 

A questo punto, vediamo come togliere il pellet residuo, in forma di polveri, dal serbatoio.

 

Avremo bisogno inevitabilmente di un bidone aspiratutto. L’aspirapolvere potrebbe venire danneggiata da questi residui, che potrebbero compromettere il motore di questo elettrodomestico. Il bidone aspiratutto, poiché nasce per le pulizie nei cantieri e nelle zone di lavoro, non risentirà dei residui grossi e piccoli che troverà nella nostra stufa.

 

Una volta aspirato con attenzione tutto il serbatoio, particolare diligenza andrà riservata al condotto attraverso il quale i pellet arrivano al braciere: mantenerlo in perfette condizioni è lo step fondamentale per una stufa capace di lavorare alla perfezione per molto tempo.

Non trascuriamo anche gli angoli del serbatoio. Basterà munirsi di un pennello e spazzolare con attenzione per eliminare anche il più piccolo residuo.

Ogni modello di stufa ha qualche piccola variazione, a seconda di determinate scelte di design; il modello PiGreco della Green Puros, studiato per occupare gli angoli della casa, presenta delle aperture laterali, per una manutenzione completa della stufa senza bisogno di nessuno spostamento. Nella maggior parte dei casi, però, si accede al serbatoio da un’apertura frontale, così da rendere più semplice il carico di pellet.

 

Una volta che abbiamo controllato e pulito di tubi di scarico, dopo aver restituito il braciere al suo splendore e aver spolverato a fondo il serbatoio che contiene il materiale combustibile, non resta che occuparsi della parte più esterna della nostra stufa.

 

Pulire la stufa a pellet: il vetro 

Il vetro che ci separa dal fuoco, lasciandoci intravedere la fiamma con la sua bellissima atmosfera, richiede una pulizia attenta ma delicata. C’è naturalmente una ragione estetica: un vetro annerito e sporco darà un aspetto trascurato alla vostra casa, vanificando l’atmosfera avvolgente che la stufa dovrebbe donare con il gioco di luci della combustione. Ma pulire il vetro non ha a che fare solo con una piacevole estetica.

 

Abbiamo visto che pulire una stufa a pellet equivale a una vera e propria manutenzione del nostro riscaldamento, e il vetro non fa eccezione. Pulire con costanza il vetro permetterà di allontanare il rischio di danni alle guarnizioni, salvaguardando, in questo modo, l’efficienza della stufa.

 

Attenzione ai detersivi: bisogna scegliere prodotti di qualità ma soprattutto specifici per le stufe a pellet. 

 

Durante l’utilizzo quotidiano, il vetro va pulito con un panno asciutto, in quanto dovrebbe essere sporco solamente di polveri.

Se il vetro dovesse annerirsi, questo è sintomo di cattiva combustione e potrebbe dipendere da vari fattori, come: la qualità del pellet, il tiraggio della canna fumaria o la regolazione di alcuni parametri che possono essere modificati solamente da un Centro Assistenza.

 

Tuttavia, nel caso di un vetro annerito, è sufficiente utilizzare un normale detergente per vetri, facendo attenzione a non utilizzarlo sulle vernici.

Come togliere il pellet dalla stufa: la manutenzione straordinaria

La manutenzione straordinaria, o pulizia stagionale, va effettuata almeno una volta l’anno da un tecnico specializzato.

 

Per la pulizia dello scambiatore termico, come per la canna fumaria, c’è bisogno di competenza in materia e degli strumenti giusti per una pulizia ottimale, bisogna affidarsi a tecnici competenti con una licenza apposita, per essere sicuri che l’impianto risponda alle specifiche della normativa UNI 10683. Solo con dei tecnici esperti potremo essere sicuri di rimanere al riparo da guasti o sanzioni e goderci il nostro riscaldamento a pellet in tutta serenità anche il prossimo inverno.

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