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riscaldamento domestico

Riscaldamento domestico: quante soluzioni esistono

Scegliere il riscaldamento domestico adeguato è importante per evitare bollette salate durante i mesi più freddi. Spesso, infatti, impianti datati o poco adeguati per il tipo di abitazione, causano enormi dispendi in termini di energia.  

 

La scelta del riscaldamento domestico dipende dal budget a disposizione, dalla metratura della casa e dalla sua predisposizione a un certo tipo di impianto di combustione.

Ma vediamo insieme quali soluzioni sono disponibili in commercio.

Come funziona un sistema per il riscaldamento domestico

Tutti i vari sistemi di riscaldamento domestico, da quelli tradizionali a quelli più innovativi, sono dotati di due impianti: 

  • Impianto per la produzione di calore: in base a come viene prodotto il calore, il sistema di riscaldamento può essere un camino o una stufa, una caldaia a gas, a gasolio o a legna, una pompa di calore, un impianto solare termico o un impianto fotovoltaico.  
  • Impianto per la trasmissione di calore:  in base a come viene trasmesso il calore, l’impianto può essere caratterizzato da radiatori a parete, termocamini, termoconvettori, pannelli radianti o impianti a serpentina che passano per il pavimento, per il battiscopa, le pareti o il soffitto.

 

Ogni tipo di impianto va installato, gestito e sottoposto a regolare manutenzione, tenendo conto delle specifiche caratteristiche, al fine di garantire le migliori prestazioni disponibili, risparmio economico e una riduzione delle emissioni inquinanti.

 

Impianto di riscaldamento domestico a legna

Se cerchi un impianto di riscaldamento domestico a legna, il camino e la stufa a pellet o a legna sono soluzioni che possono fare al caso tuo. Dal design spesso inconfondibile, rappresentano anche degli ottimi elementi d’arredo, in grado di creare ambienti domestici accoglienti e familiari. 

 

Questi impianti hanno un costo moderato di installazione e una buona resa termica in ambienti piccoli o circoscritti. Per diffondere il loro calore in tutta l’abitazione, è necessario che siano integrati con un sistema di canalizzazione.

Riscaldamento a radiatori

Il riscaldamento a radiatori è uno dei sistemi più diffusi e funziona con un meccanismo a convezione: l’aria una volta riscaldata sale, mentre la fredda scende. Questo impianto viene anche detto “ad alta temperatura”, in quanto l’acqua che attraversa i termosifoni (elementi radianti) deve essere sempre mantenuta sopra i 60°C dalla caldaia. 

 

Ogni termosifone è dotato di un sistema di regolazione della temperatura che permette di regolare la temperatura nei vari ambienti. Questo sistema di riscaldamento viene spesso sconsigliato per le abitazioni moderne in quanto risulta molto dispendioso da un punto di vista energetico. 

Ventilconvettore

I ventilconvettori o Fan Coil sono dei sistemi utili sia per riscaldare che per raffreddare l’ambiente e sono disponibili in modelli differenti, tra cui quello a scomparsa nel controsoffitto e il modello appoggiato a terra con dei piedi mobili. Questo sistema riscalda l’ambiente attraverso il ricircolo dell’aria: lo scambio di calore tra il fluido contenuto nelle tubature e l’aria, la fa muovere per convezione grazie al supporto di una ventola elettrica presente nel dispositivo.

 

I ventilconvettori sono poco costosi e facili da installare, inoltre riscaldano in fretta gli ambienti circoscritti. Per questo motivo sono indicati per gli uffici e meno per gli appartamenti, anche perchè il ronzio della ventola e la troppa aria emessa a lungo andare potrebbero essere fastidiosi. 

 

Riscaldamento a pavimento

Il riscaldamento a pavimento funziona per irraggiamento: la caldaia riscalda l’acqua in tempi brevi, per poi diffonderla attraverso i tubi installati sotto la pavimentazione. Questo sistema è perfetto per riscaldare tutta l’abitazione, bisogna però assicurarsi che lo spessore della soletta sia adatta all’installazione delle serpentine o dei pannelli radianti.  

 

L’unico limite del riscaldamento a pavimento è rappresentato dal fatto che una rottura o perdita delle tubature, seppur rara, potrebbe comportare il completo rifacimento del pavimento.

Pannelli solari termici

I sistemi di riscaldamento con pannelli solari sono soluzioni moderne e sempre più apprezzate. Questi impianti permettono di accumulare energia solare su una superficie, che però risulta troppo piccola per rispondere al bisogno energetico e di calore durante i mesi più freddi di una casa.  

 

Pertanto, i pannelli solari possono essere usati come supporto ad altri sistemi, in modo da ridurre le emissioni dei combustibili e le spese per il consumo dello stesso.   

Come avere un riscaldamento domestico efficace

Prima di scegliere l’impianto per il riscaldamento domestico della tua casa, ricordati di verificare se la struttura è ben isolata dalla temperatura esterna o se entrano spifferi dagli infissi della tua casa. Un buon isolamento incide positivamente sull’efficienza dell’impianto e sui costi per il riscaldamento.

 

Un impianto per il riscaldamento domestico prestante sarà il tuo migliore alleato durante le sere fredde d’inverno, per questo bisogna valutare bene quale opzione preferire. Alcuni sistemi, come le stufe a pellet, anche se non comportano un notevole investimento iniziale, hanno diversi benefici in termini di efficienza, ritorno economico sul lungo periodo e facilità di gestione dell’impianto.

 

Vuoi installare un nuovo impianto di riscaldamento per la tua casa? Scegli una delle soluzioni Green Puros, design e efficienza per il tuo riscaldamento.

riscaldamento da esterno

Riscaldamento da esterno: le soluzioni Green Puros

Il riscaldamento da esterno è una soluzione molto richiesta da ristoratori e altri professionisti che devono gestire spazi esterni e sfruttarli anche nei mesi più freddi; per i privati, invece, rappresenta una grandiosa opportunità per sfruttare giardini, gazebi o terrazze in barba alle temperature esterne. Ovviamente la scelta del riscaldamento da esterno dipende da alcune specifiche caratteristiche dello spazio a disposizione e dalle esigenze di utilizzo.

Riscaldamento esterno: per professionisti e non solo 

Il riscaldamento da esterno è l’ideale per le attività ristorative durante l’inverno: bar e ristoranti con spazi all’aperto ne approfittano per poter accogliere i clienti in un ambiente piacevole. 

Anche durante gli eventi e le cerimonie all’aperto, quando le temperature iniziano a scendere, ci si imbatte in soluzioni più o meno eleganti per diffondere un piacevole tepore nell’ambiente. Al di fuori dei contesti professionali, però, ancora in pochi sfruttano le stufe per esterno nelle proprie abitazioni. Eppure, a differenza di quella che potrebbe essere l’idea di molte persone, esistono soluzioni non solo a prezzi convenienti, ma anche di facile manutenzione per godersi una grigliata anche a novembre o per organizzare una bella cena sulla terrazza in pieno gennaio.

Ovviamente bisogna scegliere la soluzione adatta all’ambiente in questione.

Come scegliere il riscaldamento da esterno adatto: le dimensioni 

Prima di tutto bisogna prendere con attenzione le misure dello spazio che vogliamo riscaldare. Per quanto riguarda l’effettiva capacità radiante del riscaldamento da esterno, bisogna tenere presente che questa è influenzata da diversi fattori. Non solo la dimensione dello spazio, ma quanto questo sia umido oppure areato, nonché quante persone sono presenti. Anche la tipologia di riscaldamento ovviamente ha la sua influenza. Si può però valutare che, in media, una stufa a pellet può irraggiare il proprio calore su una distanza di 25 mq con 0,7 Kg/h di carico.

Anche in questo caso, bisogna considerare che stufe moderne e particolarmente potenti possono riscaldare perfettamente anche oltre i 40 mq di spazio. Inoltre, bisogna valutare l’efficienza del proprio riscaldamento, ovvero quanto combustibile e/o energia sono necessari per ottenere i risultati ottimali promessi dal produttore.

In definitiva, la misura e la natura dello spazio da riscaldare sono il primo fattore da tenere in considerazione, ma non l’unico.

Come scegliere i funghi riscaldanti da esterno: solidità e materiali 

Scegliere dei funghi riscaldanti da esterno per i propri ambienti è un ottimo compromesso tra le esigenze ecologiche e il prezzo. Il pellet è molto più economico del gas, ed è un combustile meno impattante rispetto ad altre soluzioni. 

La maggior parte dei combustibili, infatti, durante la combustione rilascia nell’aria sostanze che non sono solo inquinanti, ma addirittura tossiche. Il pellet, con il trascurabile quantitativo di emissioni, risulta non solo più sostenibile per l’ambiente, ma è anche una scelta migliore per la salute

Un buon prodotto nasce per durare. La solidità e la cura nella scelta dei materiali che costituiscono i funghi riscaldanti da esterno della Green Puros assicurano un investimento che si ripaga nel tempo. 

Ovviamente la qualità dei materiali contribuisce anche all’efficienza energetica e al potere riscaldante delle stufe, poiché ogni pezzo della stufa è pensato per resistere a elevate temperature e consentire l’irraggiamento del calore in maniera costante e prolungata.

Per ciò che riguarda i funghi da esterno, l’efficienza si traduce in una batteria di ventilazione che duri a lungo con una sola ricarica, e in una capacità pirolitica tale da richiedere il minor quantitativo possibile di materiale combustibile. Ovviamente anche la scelta del pellet influenza la sostenibilità dell’operazione: scegliere materiale di qualità è fondamentale per assicurarsi le migliori prestazioni possibili dal nostro riscaldamento outdoor.

Semplicità di utilizzo riscaldatori da esterno 

I riscaldatori sono delle soluzioni ottimali per il riscaldamento da esterno anche per la facilità di utilizzo. L’innovazione passa non solo dall’efficienza energetica e dalla sostenibilità, ma anche dalla semplicità. I funghi Green Puros, ad esempio, si accendono rapidamente, per iniziare a godersi il tepore in pochi semplici passi.

Il primo step è il carico. Una volta scelto un pellet di qualità, basterà estrarre e caricare il braciere fino al livello segnato. Il pellet si accende facilmente con l’apposito accendifuoco liquido.

A questo punto basta inserire di nuovo il braciere all’interno della stufa e chiudere il tutto. Per attivare la ventola basterà premere l’apposito pulsante di accensione.

Come si può notare, il procedimento è di una semplicità disarmante. Chiunque può accendere il fungo riscaldante Green Puros in due minuti: godersi gli spazi esterni nei mesi freddi non sarà un’impresa, ma diventerà facilmente un’abitudine grazie alla semplicità di utilizzo di queste stufe.

Le soluzioni Green Puros: funghi riscaldanti da esterno Ginkgo e Ginger 

Le soluzioni Green Puros per il riscaldamento da esterno hanno un’estetica ricercata ed elegante, questi prodotti sono semplici e si adattano all’ambiente in cui si trova. Le stufe Green Puros hanno una linea semplice e slanciata, pensata sì per la distribuzione del calore, ma che al contempo garantiscono un aspetto moderno e raffinato. Inoltre, la luce della fiamma darà un piacevole effetto, creando un’atmosfera avvolgente e misteriosa, specialmente nelle ore più scure.

 

Gingko è il modello più grande, alto 2225 mm e del peso di 72 kg. Il dispositivo ospita un braciere che può contenere 8 kg di massa combustibile. Gingko monta delle rotelle, per spostarlo con facilità da un ambiente all’altro, e un accessorio chiamato “cappello”, che impedisce al calore di salire verticalmente, creando una specie di cappa per mantenere la temperatura con maggiore facilità.

Il modello Ginger, con i suoi 1755 mm di altezza e 67 kg di peso, ma presenta la stessa solidità ed efficacia del modello Gingko. Il cappello è disponibile come optional.

I funghi riscaldanti della Green Puros sono degli esempi di efficienza energetica: la batteria ricaricabile dura fino a 48 ore; bastano 8 ore per ricaricare completamente la batteria da 12 volt. 

Il riscaldamento da esterno: perché affidarsi ai professionisti

L’efficienza e la convenienza del riscaldamento da esterno sono influenzati da diversi fattori. Spazi particolarmente grandi e aperti, estremamente umidi o ventilati, saranno più difficili da scaldare.

Anche la qualità del combustibile utilizzato è di fondamentale importanza: un pellet di scarsa qualità non solo potrebbe non provenire da fonti certificate e che rispettano l’ambiente, ma avrà una resa minore (e forse anche una maggiore produzione di ceneri). Quello che però fa la differenza maggiore è, ovviamente, il riscaldamento da esterno in sé.

I funghi riscaldanti Green Puros hanno un ottimo sistema di ventilazione e una batteria duratura, in modo da garantire la massima capacità riscaldamento.

Contattaci ora o sfoglia il nostro catalogo online per sapere di più sul riscaldamento da esterno Green Puros!

Quante ore tenere accesa la stufa a pellet

Quante ore tenere accesa la stufa a pellet

Ti stai chiedendo quanto tenere accesa la tua stufa a pellet? 

La stufa a pellet è uno dei sistemi di riscaldamento più apprezzati negli ultimi anni grazie anche alla riduzione dei consumi energetici.

Con il rincaro dei costi anche il pellet, fonte di combustione della stufa, ha subito un forte aumento, quasi triplicando il suo costo rispetto ai due anni precedenti. 

Andiamo quindi a vedere quante ore tenere accesa la stufa a pellet per ottimizzarne l’utilizzo e mantenere la casa al caldo.

Quante ore tenere accesa la stufa a pellet: consigli pratici

Con l’esorbitante aumento dei costi avvenuti in questo ultimo anno, la preoccupazione per le bollette del riscaldamento sono una presenza costante.

La stufa a pellet permette di diminuire in modo notevole i consumi elettrici, utilizzando come combustibile per la stufa, il pellet.

Questo materiale è costituito principalmente da scarti della lavorazione del legno e ha il vantaggio di essere: ecologico, naturale, ad alto rendimento e pulito.

Non è scontato che l’utilizzo di una stufa a pellet sia più economico di altri metodi di riscaldamento, questo dipende infatti da come essa viene utilizzata.

Quindi, quante ore è necessario tenere accesa la stufa a pellet?

Vediamo alcuni consigli per consumare meno e in modo intelligente.

Fai manutenzione costante 

Per il corretto funzionamento della stufa è bene rimuovere la cenere e i residui prodotti dal pellet bruciato. Una volta l’anno inoltre, con l’aiuto di un tecnico, è bene pulire lo scarico dei fumi e la camera di combustione

Scegliere il pellet giusto

Soprattutto in questo momento, scegliere un pellet economico e dalla scarsa qualità, non è la scelta ottimale. Generalmente serve un sacco di 15kg per riscaldare un’abitazione per 10-12 ore, se il prodotto ha una bassa umidità e un buon rendimento calorico. Viceversa, se il prodotto sarà di scarsa qualità, ne serviranno quantità nettamente maggiori. 

La scelta del pellet va fatta consapevolmente, valutando umidità, composizione e rendimento calorico.

Impostare manualmente la stufa e la temperatura

Impostare una temperatura massima è importante sia per quanto riguarda le emissioni di CO2, sia in termini di consumi personali. 

Normalmente si consiglia di impostare alla massima potenza la stufa, al momento dell’accensione, per poi mantenerla costante al minimo nel momento in cui si raggiunga la temperatura desiderata, oppure in modalità automatica dove questa situazione viene realizzata.

 

Solitamente non si devono mai superare i 20-22°C, mantenendo una temperatura costante.

Quante ore tenere accesa la stufa a pellet per non danneggiarla

Quindi, se la tua domanda è ancora: “Quante ore tenere accesa la stufa a pellet?”, la risposta è: “Dipende!”.

 

Le ore di funzionamento dipendono da come ognuno gestisce e segue le indicazioni sopraindicate. 

Una stufa può stare accesa anche 24 ore su 24 ed essere spenta solo per la manutenzione.

Idealmente, sarebbe ottimale evitare di spegnerla e riaccenderla molte volte per limitare il consumo del pellet. È nettamente più vantaggioso, accendere la stufa e poi mantenerla a temperatura costante per un lungo periodo (anche 10-12 ore).

Oppure si può impostare il cronotermostato per farla accendere e spegnere negli orari di presenza nell’abitazione.

Vuoi installare una stufa a pellet per la tua casa? Scegli una delle soluzioni Green Puros, design ed efficienza per il tuo riscaldamento.

 

come togliere il pellet dalla stufa

Come togliere il pellet dalla stufa

Ti stai chiedendo come togliere il pellet dalla stufa?

La manutenzione ordinaria della stufa a pellet garantisce un dispositivo più duraturo, a prova di guasti, e una maggiore efficienza termica. È fondamentale capire come togliere il pellet dalla stufa, andando a eliminare le ceneri e i residui cristallizzati con gli strumenti giusti. Questa pulizia andrebbe affrontata almeno una volta a settimana, per un utilizzo efficace e sicuro del nostro dispositivo a pellet, in modo da evitare che si danneggi. La manutenzione della stufa è la buona abitudine che permette di avere un riscaldamento efficace e di evitare il rischio di guasti e problemi vari.

 

Come togliere il pellet dalla stufa: la pulizia del braciere 

Se vuoi capire come togliere il pellet dalla stufa e mantenerla sempre pulita, devi sapere che la pulizia del braciere permette una migliore combustione ed evita mancate accensioni, andando a incidere positivamente anche sul consumo di combustibile. Eliminare il pellet residuo dal breciere della stufa è molto semplice, e basta estrarre manualmente  il braciere oppure aspirare i residui con l’aspiracenere.  In questo modo eviterai che i residui ne impediscano la corretta accensione. Green Puros propone l’utilizzo di alcuni prodotti per facilitare le opere di manutenzione ordinaria, per esempio un bruciatore autopulente ti aiuterà a mantenere l’efficienza dei dispositivi senza stress.

 

Ricordate che un accumulo di detriti inusuale nel braciere potrebbe dipendere sia dalla qualità del pellet che dal tiraggio dei tubi di scarico. Abbiamo già visto come un pellet di qualità tenderà a lasciare meno ceneri e residui alla fine della combustione. 

Inoltre, se lo scarico non ha un tiraggio ottimale l’ossigenazione sarà scarsa, e così la fiamma del bruciatore non sarà al meglio, rendendo la combustione inefficace e incompleta, e creando più residui del necessario. Infine, è proprio il tiraggio dei tubi di scarico che dovrebbe togliere la cenere residua dal bruciatore. Come si intuisce facilmente, una stufa è un meccanismo dove ogni pezzo è fondamentale per il funzionamento dell’altro. Per questo la pulizia della canna fumaria va effettuata ogni stagione, e non c’è un pezzo meno importante di un altro. Ogni parte della stufa ha bisogno di cura e attenzione, per un riscaldamento piacevole ed efficiente.

Come togliere il pellet e i suoi residui dal serbatoio 

Si intuisce facilmente che il serbatoio del pellet è quello dove troveremo maggiori residui di polvere a fine stagione.

 

A questo punto, vediamo come togliere il pellet residuo, in forma di polveri, dal serbatoio.

 

Avremo bisogno inevitabilmente di un bidone aspiratutto. L’aspirapolvere potrebbe venire danneggiata da questi residui, che potrebbero compromettere il motore di questo elettrodomestico. Il bidone aspiratutto, poiché nasce per le pulizie nei cantieri e nelle zone di lavoro, non risentirà dei residui grossi e piccoli che troverà nella nostra stufa.

 

Una volta aspirato con attenzione tutto il serbatoio, particolare diligenza andrà riservata al condotto attraverso il quale i pellet arrivano al braciere: mantenerlo in perfette condizioni è lo step fondamentale per una stufa capace di lavorare alla perfezione per molto tempo.

Non trascuriamo anche gli angoli del serbatoio. Basterà munirsi di un pennello e spazzolare con attenzione per eliminare anche il più piccolo residuo.

Ogni modello di stufa ha qualche piccola variazione, a seconda di determinate scelte di design; il modello PiGreco della Green Puros, studiato per occupare gli angoli della casa, presenta delle aperture laterali, per una manutenzione completa della stufa senza bisogno di nessuno spostamento. Nella maggior parte dei casi, però, si accede al serbatoio da un’apertura frontale, così da rendere più semplice il carico di pellet.

 

Una volta che abbiamo controllato e pulito di tubi di scarico, dopo aver restituito il braciere al suo splendore e aver spolverato a fondo il serbatoio che contiene il materiale combustibile, non resta che occuparsi della parte più esterna della nostra stufa.

 

Pulire la stufa a pellet: il vetro 

Il vetro che ci separa dal fuoco, lasciandoci intravedere la fiamma con la sua bellissima atmosfera, richiede una pulizia attenta ma delicata. C’è naturalmente una ragione estetica: un vetro annerito e sporco darà un aspetto trascurato alla vostra casa, vanificando l’atmosfera avvolgente che la stufa dovrebbe donare con il gioco di luci della combustione. Ma pulire il vetro non ha a che fare solo con una piacevole estetica.

 

Abbiamo visto che pulire una stufa a pellet equivale a una vera e propria manutenzione del nostro riscaldamento, e il vetro non fa eccezione. Pulire con costanza il vetro permetterà di allontanare il rischio di danni alle guarnizioni, salvaguardando, in questo modo, l’efficienza della stufa.

 

Attenzione ai detersivi: bisogna scegliere prodotti di qualità ma soprattutto specifici per le stufe a pellet. 

 

Durante l’utilizzo quotidiano, il vetro va pulito con un panno asciutto, in quanto dovrebbe essere sporco solamente di polveri.

Se il vetro dovesse annerirsi, questo è sintomo di cattiva combustione e potrebbe dipendere da vari fattori, come: la qualità del pellet, il tiraggio della canna fumaria o la regolazione di alcuni parametri che possono essere modificati solamente da un Centro Assistenza.

 

Tuttavia, nel caso di un vetro annerito, è sufficiente utilizzare un normale detergente per vetri, facendo attenzione a non utilizzarlo sulle vernici.

Come togliere il pellet dalla stufa: la manutenzione straordinaria

La manutenzione straordinaria, o pulizia stagionale, va effettuata almeno una volta l’anno da un tecnico specializzato.

 

Per la pulizia dello scambiatore termico, come per la canna fumaria, c’è bisogno di competenza in materia e degli strumenti giusti per una pulizia ottimale, bisogna affidarsi a tecnici competenti con una licenza apposita, per essere sicuri che l’impianto risponda alle specifiche della normativa UNI 10683. Solo con dei tecnici esperti potremo essere sicuri di rimanere al riparo da guasti o sanzioni e goderci il nostro riscaldamento a pellet in tutta serenità anche il prossimo inverno.

Vorresti sapere di più su come togliere il pellet dalla stufa? Contattaci ora e affidati ai professionisti delle stufe a pellet. 

come riscaldare un ambiente esterno

Come riscaldare un ambiente esterno

Ti stai chiedendo come riscaldare un ambiente esterno?

Riuscire a sfruttare gli spazi esterni della propria abitazione anche nei mesi invernali è possibile con il giusto tipo di riscaldamento.

Per capire come riscaldare un ambiente esterno è necessario analizzare lo spazio che abbiamo di fronte e prendere in considerazione le nostre reali esigenze di utilizzo. Ovviamente anche l’aspetto economico entra in gioco: non tanto nel prezzo d’acquisto della stufa, quanto nel tipo di consumo che ci troveremo ad affrontare.

Come riscaldare un ambiente esterno: da cosa dipende la scelta 

Nello scegliere il nostro riscaldamento outdoor dobbiamo optare per qualcosa che sia di nostro gusto anche dal punto di vista estetico, poiché lo spazio che vogliamo riscaldare verrà sicuramente utilizzato per l’accoglienza degli ospiti. La scelta su come riscaldare un ambiente esterno può anche essere influenzata dalla sua sostenibilità in termini ambientali

Funghi riscaldanti da esterno: il miglior rapporto qualità-prezzo 

I funghi riscaldanti da esterno prendono il nome dalla loro forma, allungata e che termina solitamente con una struttura a cappello. Si tratta di riscaldatori a pellet che sfruttano la combustione pirolitica di questo materiale unita alla potenza di una ventola alimentata a batteria.

La convenienza di questa scelta dipende dalla tipologia di combustibile. Il pellet è un materiale con un‘ottima capacità riscaldante, la cui combustione è abbastanza lenta e pulita, poiché rilascia poche ceneri (questo vale principalmente per il pellet di qualità). Questo materiale è anche rispettoso dell’ambiente, poiché viene prodotto dagli scarti del legname e non impatta sulla deforestazione. La sua combustione non rilascia fumi tossici nell’aria, rendendolo anche una scelta preferibile per la nostra salute e quella di chi ci circonda.

Naturalmente l’efficienza del riscaldamento dipende anche dal tipo di fungo riscaldante scelto. Una prodotto costruito con materiali di scarsa qualità non può garantire un lavoro ottimale nel tempo: per diffondere efficacemente il calore e mantenerlo costante nel tempo c’è bisogno di un dispositivo costruito con elementi di elevata qualità e resistenza. Allo stesso modo la tecnologia che garantisce la ventilazione all’interno della stufa deve essere di alto livello, per garantire ore prolungate di calore senza bisogno di frequenti, lente e dispendiose ricariche.

Il fungo è un ottimo compromesso tra prezzo e qualità, con scarso impatto ambientale, ma anche una soluzione accattivante dal punto di vista estetico.

La forma allungata e semplice lo rende idoneo a qualsiasi tipo di arredamento: non stonerà né in un patio rustico allestito in giardino, né su una terrazza con vista sulla città. 

Si può scegliere anche tra opzioni provviste di rotelle, per una maggiore praticità. Spostare con facilità il proprio fungo riscaldante è una caratteristica fondamentale sia per chi desidera usarlo in più ambienti, che per tutti coloro che desiderano metterlo via senza fatica (e senza rovinare i pavimenti) durante i mesi estivi.

Riscaldatori da esterno: le proposte Green Puros 

Green Puros propone dal suo catalogo due funghi riscaldanti di incredibile capacità irraggiante ed efficienza.

Il modello più grande è Ginkgo, alto poco più d i due metri, ideale per patii o gazebi particolarmente alti, o per terrazze piuttosto aperte ed estremamente areate. Ginkgo monta un cappello che aiuta a trattenere il calore. L’aria calda, com’è risaputo, tende a salire: grazie a questa piccola cappa viene trattenuta maggiormente a livello dell’ambiente in cui ci troviamo, mantenendo il calore più a lungo.

Ginger, il modello più piccolo, pesa solo 67 kg, ed è la scelta ottimale per chi deve riscaldare spazi più ristretti, e per chi ha bisogno di un’estrema portabilità.

Entrambe queste lampade riscaldanti da esterno montano delle ruote, per spostamenti senza stress.

Ginkgo e Ginger sono dei funghi riscaldanti costruiti in materiali resistenti e di qualità, per trasmettere e mantenere il calore con il massimo dell’efficienza e il minimo dispendio energetico. La batteria si ricarica completamente in solo otto ore di carica e può durare fino a 48 ore. Sono disponibili diversi accessori per rendere l’esperienza di utilizzo di questi dispositivi ancora più personalizzata. È possibile, ad esempio, acquistare un serbatoio per il pellet più piccolo (capacità di 5 kg invece degli 8 kg standard) per chi ha necessità energetiche più contenute, oppure un guanto ignifugo (il migliore amico di chi dovrà spostare Gingko/Ginger con frequenza). Per chi lo desidera è disponibile anche un cappello per il modello Ginger, gadget ideale per utilizzare il vostro fungo riscaldante in uno spazio stretto ma alto o completamente aperto. 

In ultimo va considerata la facilità di utilizzo di questi dispositivi. Ginkgo e Ginger si caricano in pochi e semplici gesti, permettendo di godere del tepore desiderato, senza stress.

Su questo punto è importante sottolineare che l’utilizzo di un pellet di buona qualità può garantire al vostro fungo riscaldante la possibilità di funzionare al massimo delle sue capacità; inoltre i pellet migliori hanno una combustione più lenta e controllata, dunque ne occorrono quantità inferiori, andando incidere notevolmente sulla spesa complessiva del riscaldamento outdoor. 

Non solo funghi riscaldanti da esterno: le soluzioni interne di Green Puros 

La Green Puros può vantare numerosi prodotti d’eccellenza nell’ambito del riscaldamento a pellet.

I funghi riscaldanti da esterno sono l’opzione perfetta per un riscaldamento outdoor efficace, conveniente ed elegante. Ma in fatto di eleganza sono numerose le opzioni per l’indoor che possono accontentare anche l’appassionato di design.

In fatto di bellezza e praticità gli inserti della Green Puros non hanno nulla da imparare. Si tratta di inserti ventilati ed inserti idro a pellet, moderni e discreti, rifiniti da una splendida cornice in acciaio nero o bronzo, che si adatta a qualsiasi salotto. Questi inserti hanno la modulazione automatica per il riscaldamento centralizzato: la soluzione perfetta per avere un riscaldamento tecnologico ed efficiente, con tutta la bellezza del camino classico.

In termini di efficienza, però, nulla batte le termostufe di casa Green Puros. Si presentano come delle classiche stufe a pellet, ma sono provviste di scambiatore di calore, per consentire il passaggio sia dell’aria calda che dell’acqua, fungendo, di fatto, anche da caldaie per il riscaldamento. Queste termostufe diventeranno il vero cuore pulsante della casa, affidando tutte le vostre esigenze di riscaldamento alla convenienza e alla praticità del pellet.

Green Puros presenta in catalogo una ricca selezione di stufe e caldaie alimentate a pellet, di varie misure per adattarsi a qualsiasi tipo di abitazione.

Le stufe a pellet Green Puros si presentano con design moderni, dai modelli più elaborati e sofisticati, fino a quelli eleganti e sobri, per garantire tepore ed efficienza energetica in qualunque contesto abitativo. Sono disponibili modelli dotati di canalizzazione orientabile, per riscaldare contemporaneamente più stanze; si tratta di prodotti talmente moderni ed efficienti che sarà possibile scaldare tutta la casa, anche se sviluppata su due piani.

In ultimo, bisogna citare anche le caldaie Green Puros: dei piccoli gioielli di efficienza che permettono un risparmio notevole per il riscaldamento di un locale. Queste caldaie sono dotate di bruciatore autopulente, richiedono la minima manutenzione in cambio della massima resa.

Per sapere come riscaldare un ambiente esterno, rivolgiti ai professionisti  

Le soluzioni per avere un riscaldamento outdoor e godersi gli spazi all’aperto in inverno sono numerose. Per scegliere come riscaldare un ambiente esterno con il massimo dell’efficienza è necessario affidarsi a chi conosce bene il funzionamento dei dispositivi riscaldanti, per poter acquistare un prodotto adatto alle nostre esigenze domestiche ed economiche.

Green Puros propone soluzioni con un eccellente rapporto qualità-prezzo, affidandosi al pellet per un riscaldamento economico e a basso impatto ambientale, ma potente e costante nel tempo.

I funghi riscaldanti della Green Puros sono prodotti che rispettano elevatissimi standard qualitativi, facilissimi da caricare e pulire. I funghi sono dotati di rotelle, per essere trasportati facilmente da un ambiente all’altro, senza alcun tipo di sforzo. Questi dispositivi hanno un design semplice ed efficace, che permette di irradiare calore tutto intorno senza rinunciare all’eleganza. Ginkgo e Ginger possono essere utilizzati in giardini, patii, gazebi, così come balconi e terrazze, permettendo ai proprietari di godere dell’aria aperta senza rinunciare al tepore domestico. I funghi riscaldanti Green Puros sono il perfetto connubio di eleganza e praticità, e garantiscono il massimo comfort con un minimo dispendio energetico (ed economico).

Contattaci ora per sapere come riscaldare un ambiente esterno con le soluzioni Green Puros

come risparmiare sul riscaldamento

Come risparmiare sul riscaldamento

Mai come in questo periodo storico capire come risparmiare sul riscaldamento è fondamentale per gestire al meglio gli aumenti previsti sulla bolletta elettrica e del gas e per preservare la salute dell’ambiente e la sostenibilità del nostro stile di vita.

 

All’arrivo dei mesi più freddi è irrinunciabile godere del tepore di una bella stufa, specie nelle ore notturne. Eppure proprio il riscaldamento ha l’impatto peggiore sull’ambiente e sul portafogli: il consumo energetico spropositato può tradursi in un inverno fin troppo rigido per molte famiglie. Per imparare come risparmiare sul riscaldamento senza patire il freddo nella propria casa, è necessario adottare qualche buona abitudine per non abusare del riscaldamento e consumare più del dovuto. Naturalmente, anche investire nella tipologia di riscaldamento adatta fa un’enorme differenza.

 

Come risparmiare sul riscaldamento: la soluzione è nell’aria 

Come risparmiare sul riscaldamento ed evitare una bolletta stratosferica a causa dell’abuso di riscaldamento? Bisogna impegnarsi nella lotta agli spifferi.

Lo spiffero, comune nelle case più vecchie ma presente anche nelle abitazioni più recenti, rischia di vanificare completamente l’isolamento termico della casa. Avere tanti piccoli punti in cui l’aria fredda entra senza ostacolo farà in modo che il calore svanisca più facilmente; ci sarà così bisogno di far lavorare il riscaldamento a pieno regime. Per ovviare a questo problema, basterà rinforzare i nostri infissi con delle guarnizioni in termoplastiche: si tratta di una soluzione adesiva, facile da utilizzare, pensata per trattenere il calore all’interno dell’abitazione ed evitare all’aria fredda di entrare. Quando applichiamo queste guarnizioni, però, non dimentichiamoci delle porte! Bisogna controllare non solo le finestre, ma tutti gli infissi, anche le cassette delle tapparelle. Le guarnizioni sono trasparenti e saranno utili anche d’estate, per mantenere il fresco del condizionatore.

Capire come risparmiare sul riscaldamento è una questione di abitudini che in sé possono avere un piccolo impatto immediato, ma che nel lungo periodo garantiscono un risultato importante.

Un buon accorgimento per garantire una casa naturalmente più calda è quella di arieggiare la nostra abitazione solo nelle ore più calde della giornata.

Cambiare l’aria, almeno una volta al giorno, è un’azione necessaria per assicurare una buona ossigenazione delle stanze e prevenire i cattivi odori dovuti al chiuso; serve anche a prevenire muffe ed è una buona precauzione igienica per la salute di tutti gli abitanti della casa. Ma spalancare le finestre alle sei del mattino potrebbe non essere il modo più efficiente per arieggiare gli ambienti. Se ci limiteremo ad arieggiare casa unicamente nelle ore centrali e assolate della giornata, permetteremo solo all’aria più calda di entrare in casa, garantendo un ambiente meno rigido e quindi meno lavoro al nostro sistema di riscaldamento.

Come risparmiare con il riscaldamento adatto 

Scegliere il giusto tipo di riscaldamento per le nostre esigenze domestiche è un altro passo necessario per poter utilizzare il minimo riscaldamento possibile con il massimo del risultato.

In termini di efficienza, ad esempio, non è particolarmente consigliabile l’utilizzo di stufe elettriche, almeno per periodi prolungati. Questi dispositivi sono, infatti, piuttosto dispendiosi da un punto di vista energetico: utilizzarle a pieno regime per riscaldare una stanza piuttosto ampia per diverse ore potrebbe farci trovare brutte sorprese in bolletta. Le stufe alimentate a elettricità andrebbero utilizzate per riscaldare occasionalmente stanze piuttosto piccole. Garantiscono un immediato tepore, ma non sono amiche del risparmio.

Le stufe a pellet, invece, garantiscono un ottimo margine di risparmio. Ovviamente è necessario investire con accortezza e valutare alcuni aspetti, tra i quali: 

  • La qualità della stufa. Una stufa efficiente fa un’enorme differenza. La stufa a pellet Lybra della Green Puros, ad esempio, può essere caricata facilmente e impostata con un programma settimanale, per tenere sotto controllo il consumo di materiale combustibile. La si può utilizzare anche in modalità “Economy” per un minore dispendio di energia. È fornita di controllo a distanza e termostato, in modo da tenere sott’occhio la temperatura costantemente, evitando inutili sprechi.
  • La qualità del pellet. Disponibile di diverse tipologie e misure, un pellet di qualità garantisce una combustione lenta e costante, diminuendo la necessità di approvvigionamento e incidendo sull’efficienza e la durata della stufa.
  • La pulizia e manutenzione della stufa. Una stufa in salute è più efficiente, e permette di ottenere ottime prestazioni al minimo consumo energetico. Anche in questi casi, è il dispositivo a fare la differenza, non solo grazie a materiali di qualità, ma a un sapiente utilizzo della tecnologia. Proprio per facilitare la manutenzione, le termostufe e le caldaie a pellet Green Puros sono fornite di bruciatore autopulente, per preservare la salute di questi dispositivi. Una volta all’anno, in ogni caso, sarebbe opportuno far controllare il proprio impianto da un tecnico, per assicurarsi che la nostra abitazione possa affrontare i mesi freddi senza stress.

Riscaldamento, come risparmiare e non accenderlo inutilmente 

Spegnere un po’ prima il riscaldamento farà sicuramente calare le bollette, ma come fare per mantenere più a lungo il tepore ottenuto? 

Oltre alle guarnizioni citate poco prima, una buona tecnica è quella di migliorare l’isolamento della propria abitazione con dei tappeti. Spesso non ci pensiamo, ma la dispersione del calore avviene anche attraverso il pavimento: possiamo arginarla con questa piccola accortezza, godendoci il calore a lungo senza pagare uno sproposito.

Finora abbiamo visto come mantenere a lungo il calore del riscaldamento: come risparmiare senza accenderlo proprio?

Un primo suggerimento è quello di sfruttare il riscaldamento naturale, ovvero il sole. Purtroppo nelle giornate invernali lo si vede poco, ed è spesso nascosto a lungo da dense nuvole. Ma quando siamo così fortunati da vedere i raggi solari avvicinarsi a casa, non c’è tempo da perdere: apriamo tende e tapparelle per far entrare il suo calore benefico in casa.

Un ultimo grande alleato del risparmio è il deumidificatore. Questo semplice elettrodomestico, spesso trascurato, può fare un’enorme differenza. L’umidità presente nell’aria ci fa percepire maggiormente il freddo, rendendo la permanenza in casa più difficoltosa. Il deumidificatore, con i suoi consumi irrisori, può rendere superflua l’accensione del riscaldamento per diverse ore: basterà metterlo al centro di una stanza per renderla più vivibile a prezzo inferiore. Si consiglia di non abbassare l’umidità di una stanza oltre il 5-10%, per non rendere l’aria troppo secca. L’igrometro incorporato nel dispositivo darà indicazioni al riguardo, spegnendo il deumidificatore una volta raggiunta la percentuale desiderata.

Come risparmiare sul riscaldamento autonomo 

Quando si è in presenza di un riscaldamento centralizzato, purtroppo, non c’è molto altro da fare: i consigli per mantenere più a lungo il calore valgono comunque, per vivere in una casa più accogliente.

Ci sono invece ancora alcuni importanti consigli su come risparmiare sul riscaldamento autonomo.

Per chi possiede i classici caloriferi, due regole fondamentali.

La prima, evitate di coprire i dispositivi. Sembrerà anche una buona idea far asciugare i vestiti sul termosifone, ma ne diminuisce drasticamente l’efficienza, quindi non copritelo mai. La seconda regola per risparmiare riguarda sempre la conservazione del calore: acquistate dei pannelli isolanti da mettere dietro i dispositivi riscaldanti. In questo modo non sarà il muro ad assorbire il calore e voi potrete godere una casa accogliente ben oltre lo spegnimento dei caloriferi.

Che si tratti di caldaie, stufe a pellet o qualsiasi altro dispositivo riscaldante, occhi sempre alla temperatura! Quella consigliata, dal punto di vista sia del conto in banca che del benessere fisico, è 20° C. Questa è la temperatura ideale per il nostro corpo, e la si può mantenere con bassi consumi. Quale che sia la vostra temperatura ideale, comunque, è importante mantenerla costante: c’è molto più dispendio energetico ad alzare e abbassare la temperatura, così come ad accendere e spegnere una stufa, che a tenerla accesa un certo numero di ore di fila. Questo vale per il gas, l’elettricità così come per il pellet: questo economico alleato invernale dura più a lungo con una combustione lenta e costante, abbassando notevolmente il nostro bisogno di approvvigionamento.

Come risparmiare sul riscaldamento: considerazioni generali

Abbiamo visto come risparmiare sul riscaldamento con tattiche casalinghe; in definitiva, però, la scelta dei dispositivi giusti fa la differenza nel breve e nel lungo periodo, garantendo consumi ridotti e uno scarso impatto ambientale. Per questo motivo Green Puros ha puntato sul pellet: un combustibile che nasce dagli scarti di lavorazione del legno, che non impatta negativamente sui nostri boschi e permette di avere una casa calda e salutare senza spendere un capitale.

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manutenzione stufa a pellet

Manutenzione stufa a pellet: come eseguirla correttamente?

La manutenzione della stufa a pellet è fondamentale per avere un sistema di riscaldamento sempre funzionate ed efficiente. Ci sono una serie di buone pratiche da seguire con regolarità per prolungare la durata della stufa e avere sempre un ambiente riscaldato e accogliente durante i mesi più freddi. 

Ma adesso vediamo insieme come effettuare la manutenzione della stufa a pellet. 

Manutenzione stufa a pellet: perché è importante?

Per quanto possa essere una delle attività più faticose e noiose, la manutenzione della stufa a pellet è necessaria e importante per garantire una lunga durata della stessa. Inoltre, questo tipo di attività ha una serie di benefici: 

  • Migliora la qualità dell’aria nei locali in cui è presente la stufa;
  • Aiuta ad avere un risparmio energetico. Più pulita è la stufa, minore è il consumo; 
  • Assicura un’efficienza maggiore e durata di tutto l’impianto. 

Una manutenzione adeguata della stufa a pellet, dunque, permette di avere cura dell’igiene dei locali domestici e di respirare costantemente aria salubre, prevenendo eventuali malfunzionamenti o guasti. Ti suggeriamo di programmare anticipatamente quando effettuare una manutenzione ordinaria e considerare che la manutenzione straordinaria della stufa è richiesta una volta all’anno.

 

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Stufa a pellet e manutenzione ordinaria

Quando va effettuata la manutenzione ordinaria della stufa a pellet? Questa è un’azione da effettuare puntualmente e periodicamente. Di regola va effettuata ogni singola volta che viene utilizzata, se non è possibile essere così costanti, ti consigliamo di tenere d’occhio l’eccessiva combustione. In questi casi ricordati di liberare la stufa dalla cenere accumulata, servendosi di due strumenti:

1) un bidone aspiracenere;

2) un tubo semi-rigido per effettuare la pulizia della canna fumaria.

Oggi sul mercato si trovano anche degli utilissimi kit, chiamato anche kit spazzacamino, ottimi soprattutto quando la stufa a pellet non dispone della funzione di pulizia automatica ed è quindi necessario effettuare la pulizia manualmente.

Come pulire la stufa?

Per procedere alla pulizia della stufa bisogna: 

  • Pulire la vaschetta della cenere anche se non risulta essere totalmente riempita.
  • Pulire il braciere quotidianamente.
  • Assicurarsi che la stufa sia totalmente spenta e che tutte le parti siano raffreddate; 
  • Liberare la camera di combustione da ogni residuo di cenere generati dalla combustione del pellet.
  • A questo punto iniziare a pulire usando il bidone aspiracenere. Questo è un ottimo alleato ideato proprio per questo scopo, la pulizia delle stufe a legna o a pellet. L’aspiracenere è utile perché permetterà di aspirare tutto senza sollevare la cenere e disperderla nell’ambiente.
  • Là dove il modello della stufa ne è dotato, estrarre il cassetto nel quale vengono raccolte le ceneri. Grazie a questo cassettino è più facile svuotarlo anche a cadenza giornaliera.
  • Procedere alla pulizia esterna della stufa, facendosi aiutare da un panno asciutto. È importantissimo che questa non sia abrasiva. In questo passaggio non utilizzare detergenti eccessivamente aggressivi. Sia perché potrebbero danneggiare la superficie e infine togliere la verniciatura.

Come procedere con la manutenzione straordinaria

La manutenzione straordinaria della stufa a pellet è caratterizzata da una serie di passaggi di pulizia più difficili e spesso più complessi. Nello specifico, per procedere alla pulizia bisogna: 

  • Pulire gli scambiatori, questa operazione deve ripetersi almeno una volta all’anno. Per accede allo scambiatore si deve necessariamente estrarre il braciere e in seguito aspirare i residui e le impurità.
  • Pulire i condotti di scarico dei gas e la canna fumaria, anche questo si può ripetere ogni anno. La pulizia della canna fumaria. Secondo la normativa UNI 10683 la pulizia della canna fumaria deve essere effettuato ogni anno. La pulizia della canna fumaria non può essere svolto autonomamente ma ci si deve rivolgere a un tecnico qualificato e ovviamente certificato.

Manutenzione stufa a pellet: a chi rivolgersi per altri dettagli

La manutenzione della stufa a pellet è davvero necessaria per garantire una buona qualità dell’aria che viene respirata nell’ambiente circostante a essa e per godere del calore della stufa durante i mesi più freddi. 

Hai bisogno di consigli per la manutenzione della stufa a pellet? Visita il nostro sito web o contattaci ora per ricevere assistenza

installazione stufa a pellet

Installazione stufa a pellet: tutto quello che devi sapere

Cosa c’è da sapere sull’installazione della stufa a pellet? Se hai deciso di acquistare una stufa a pellet, sicuramente ti starai chiedendo quali procedure seguire affinché funzioni nel modo corretto e quali norme vigono rispetto all’istallazione della stufa a pellet. 

In questo articolo scoprirai tutto quello che devi sapere per installare la tua stufa nel modo corretto e riscaldare la tua casa in sicurezza.

Installazione stufa a pellet: la norma che la regola

Prima di procedere con l’istallazione della stufa a pellet è importante preparare l’ambiente, scegliere il prodotto giusto per il proprio ambiente e contattare una squadra di tecnici competenti e specializzati. Bisogna precisare che la stufa a pellet rientra nella norma UNI 10683/2012 che regola i ‘generatori di calore alimentati a legna o altri biocombustibili solidi’. Tale norma si occupa della verifica, dell’installazione, del controllo e della manutenzione di tutti gli impianti a biocombustibile solido ma di potenza inferiore ai 35 Kw, appunto stufe a pellet, ma anche caldaie, termostufe e inserti. Quindi per poter installare la nuova stufa bisogna soddisfare gli standard di sicurezza della normativa sopraindicata. Ecco perché questa operazione deve essere eseguita da specialisti, in quanto solo tramite loro viene riconosciuta la conformità dell’installazione.

In cosa consiste il montaggio di una stufa

Il montaggio di una stufa a pellet è un’operazione estremamente complessa, quindi affidarsi a tecnici specializzati significa avere la garanzia di un’installazione a norma di legge e la gestione di eventuali e presunte problematiche che potrebbero verificarsi durante i vari passaggi dei lavori. Secondo la norma già indicata, il posizionamento deve compiersi in estrema sicurezza, ben lontano da materiale che può facilmente infiammarsi e su una pedana in metallo con una sporgenza di almeno mezzo metro rispetto al perimetro della stufa. 

Subito dopo il posizionamento, gli addetti al lavoro dovranno verificare il buon funzionamento delle prese d’aria e la relativa aerazione. Queste, infatti, dovranno prelevare l’aria di combustione esternamente e non dall’interno dell’ubicazione. Altrimenti si rischierebbe di creare una notevole depressione nell’ambiente che ostacolerebbe il deflusso dei fumi, bloccando anche la combustione stessa. 

Per quanto riguarda l’installazione della canna fumaria si potrebbe riutilizzare, se si dispone, la struttura di una canna fumaria già esistente. In caso contrario, è necessario creare una nuova intelaiatura per l’innesto dei tubi. Le due opzioni sono opposte e la differenza è notevole. Nel caso di una nuova creazione i tecnici sono tenuti a forare la parete ed effettuare il posizionamento della nuova canna fumaria. A tal proposito, ma non riguarda l’operazione d’installazione della stufa, bisogna ben considerare le leggi che regolano l’installazione di una canna fumaria esterna per lo scarico dei fumi.

Costi da sostenere per l’installazione della stufa a pellet

In realtà il prezzo per installare la stufa segue diversi fattori. Tra questi troviamo:

  • l’applicazione della canna fumaria;
  • il punto nell’ambiente in cui viene installato la stufa
  • L’esatto modello della stufa a pellet che si intende installare

A prescindere da ogni cosa il montaggio di una stufa a pellet necessita il rispetto delle norme nazionale, nate e ideate per la tutela della casa e una maggiore sicurezza nel corretto funzionamento della stufa. Quindi il prezzo varia enormemente dai lavori che si devono effettuare per avere in casa o nei propri locali la stufa.

A ogni modo, al termine di tutti i lavori, gli operatori tecnici ti rilasciano la garanzia e la certificazione di conformità dei lavori. Se sbadatamente non dovessero assolvere questo dovere, bisogna richiederlo in quanto questi documenti sono obbligatori per legge.

Installazione di una stufa a pellet: a chi rivolgersi per prodotti di qualità

L’installazione di una stufa a pellet è sicuramente la scelta migliore per affrontare inverni rigidi, ma bisogna scegliere una stufa di qualità e affidarsi a un team di professionisti per non avere brutte sorprese.

Cerchi una stufa a pellet per il tuo ambiente? Nello store di Green Puros trovi un vasto catalogo di prodotti, adatti a ogni locale e necessità. Cosa aspetti? Scopri di più.

inserti a pellet

Inserti a pellet: tra design e tecnologia

Gli inserti a pellet sono oggi tra le scelte principali per chi sta pensando di rinnovare il proprio caminetto utilizzando un metodo del tutto innovativo. 

Se anche tu stai pensando di scegliere questa opzione e desiderate saperne di più, questo articolo è esattamente ciò che fa al caso tuo: illustreremo che cos’è un inserto a pellet, quali sono i pro e i vantaggi, come funzionano e come possono essere installati.

Cosa sono gli inserti a pellet

Gli inserti a pellet sono prodotti che possono essere installati all’interno dei vecchi caminetti o per la creazione dei nuovi, a seconda dei progetti del cliente. 

L’inserto in pellet ha la funzione di produrre aria calda in grado di riscaldare anche ambienti di grandi dimensioni e presenta numerosi vantaggi rispetto agli altri combustibili presenti in commercio. Oltre ad essere molto pratico, è molto più ecologico e rispettoso dell’ambiente, in quanto sfrutta combustibile naturale e prodotto dagli scarti del legno.

 

Insomma, realizzare un inserto a pellet è un’ottima scelta per dare una nuova vita al tuo caminetto, che permetterà di recuperare l’investimento grazie al risparmio in bolletta.

 

Quali sono i vantaggi dell’inserto in pellet

La realizzazione di un inserto in pellet presenta molti vantaggi.

Anzitutto, può essere posto in qualsiasi punto della stanza in base alle nostre esigenze e senza grandi difficoltà. Gli inserti in pellet vanno infatti posti all’interno di un caminetto già esistente; in caso che il caminetto non sia presente, l’installazione è comunque più semplice rispetto alla costruzione di un caminetto tradizionale. La posa in opera degli inserti in pellet deve essere eseguita solo dal personale qualificato, così da garantire la massima sicurezza.

Ricordiamo inoltre che l’installazione e l’utilizzo di un inserto in pellet permette di risparmiare anche sui costi di pulizia, grazie alla camera di combustione chiusa. In questo modo, il riscaldamento avviene senza il rilascio di sostanze tossiche o di fumi, che si disperderebbero per tutta la casa.

Infine, il design dell’inserto a pellet è ergonomico e occupa uno spazio molto ristretto – soprattutto quando viene installato all’interno di un caminetto già esistente. 

Come scegliere l’inserto a pellet

In commercio esistono numerose tipologie di inserti a pellet, per questo è bene tenere a mente alcuni fattori che consentiranno di effettuare un acquisto corretto. Tra i principali, senza dubbio, c’è l’arredamento della tua casa, il prezzo, il materiale di rivestimento, la classe di efficienza, il sistema di caricamento del pellet e la rumorosità.

Per quanto riguarda l’arredamento della casa, deve essere considerato per scegliere il design migliore dell’inserto in pellet. In ogni caso, gli inserti in pellet sono disponibili in tantissime varianti in commercio, che si adattano perfettamente a ogni ambiente o tipologia di arredamento.

La classe energetica è fondamentale: il tuo inserto in pellet dovrà garantire delle prestazioni elevate ed essere totalmente ecologico, così da inquinare il meno possibile. Ancora, le emissioni devono essere minime.

Il sistema di caricamento dell’inserto in pellet ti permetterà di utilizzare il massimo del pellet disponibile: per questo motivo, è opportuno scegliere un serbatoio di medie dimensioni e, all’occorrenza, puntare per uno extra.

Infine, prima di acquistare un inserto in pellet è necessario valutare anche la sua rumorosità, che deve essere ai minimi livelli. Infatti, potrete avere la necessità, soprattutto nei mesi invernali, di riscaldare la vostra casa durante tutto il giorno e di avere un prodotto silenzioso che non disturbi.

Leggi anche Stufe ventilate a pellet per case piccole

L’installazione dell’inserto per camino in pellet

Come abbiamo anticipato, installare inserti in pellet è molto più semplice che costruire di punto in bianco un camino tradizionale dotato di focolare chiuso. Il motivo è molto semplice: l’inserto ha dimensioni più contenute, sia per quanto riguarda la profondità che per l’altezza. Inoltre, il fumo viene direttamente espulso attraverso la canna fumaria già esistente, soprattutto se viene modernizzato un camino già presente all’interno dell’abitazione. 

In totale, l’installazione di un inserto in pellet richiede mezza giornata, ma prima di prendere una decisione è consigliabile richiedere un sopralluogo per verificare che tutte le condizioni siano adatte. Infine, potrebbe essere necessaria anche una pulizia, soprattutto se l’inserto deve essere inserito in un caminetto tradizionale che non viene utilizzato da tanto tempo.

Insomma, la scelta degli inserti a pellet è ideale per unire insieme il design moderno di un ambiente alla tecnologia sostenibile, poiché si tratta di prodotti totalmente innovativi. Tra le soluzioni che vi consigliamo vi sono quelle di Green Puros, una delle maggiori aziende che si occupa della lavorazione di apparecchi che sfruttano il pellet per produrre calore.

Perché scegliere gli inserti a pellet Green Puros

All’interno del nostro sito troverai numerose soluzioni, per rispondere al meglio a ogni tua esigenza. In particolare, i nostri inserti sono realizzati con materiali di alta qualità dotati di un design davvero ergonomico e possono essere installati sia nei caminetti tradizionali che per migliorare il funzionamento della stufa a pellet.

Tra gli altri apparecchi in vendita, troverai una grande quantità di stufe, termo-stufe, caldaie e prodotti per l’esterno tra cui scegliere.

Contattaci senza impegno per conoscere altri dettagli sugli inserti a pellet di Green Puros e trovare la migliore soluzione per la tua casa!

fungo riscaldante

Fungo riscaldante: cos’è e quando serve

A guardarlo anche solo di sfuggita si capisce subito il motivo per cui venga chiamato fungo riscaldante a pellet: la tipica forma affusolata verso l’alto con un cappello a chiusura dell’ arte più elevata, non può destare alcun dubbio. 

Si tratta di pratici generatori di calore utilizzati per il riscaldamento di tutti quelli spazi, più o meno grandi, dove non sono presenti impianti di calore tradizionali. Ma come funziona tecnicamente un fungo riscaldante? Com’è alimentato e dove si può utilizzare? Queste sono alcune delle domande a cui risponderemo nei paragrafi successivi.

Come funziona un fungo riscaldante? 

Il fungo riscaldante è un oggetto molto versatile, il cui funzionamento di base è piuttosto semplice, si tratta di uno strumento che lavora per irraggiamento, e che riesce a stemperare in un raggio di 2-3 mt. La forma a fungo, con il cappello superiore in cima al dispositivo, non è casuale ma si tratta di una scelta che consente di sfruttare la parte superiore per irraggiare il calore in maniera uniforme e tale da poter raggiungere le distanze più ampie possibili lungo l’intera lunghezza della circonferenza del cappello.

Fungo per riscaldare a pellet: potenza e bellezza

Il fungo per riscaldare a pellet è il giusto compromesso tra prestazioni e design. Questa tipologia di funghi si caratterizza per una manutenzione molto meno complicata, con un occhio all’ambiente, dal momento che la combustione è pirolitica e non emettono fumi tossici.

Funghi caloriferi: in quali ambienti si possono utilizzare?

I funghi riscaldatori nascono per soddisfare le esigenze di calore degli spazi esterni. Parliamo, ad esempio, dell’area tavolini di un bar, un pub, un ristorante o una qualsiasi altra attività commerciale, che è possibile sfruttare anche d’inverno proprio grazie a questa tipologia di caloriferi. Oltre alle attività in pianta stabile, i funghi caloriferi sono molto soddisfacenti anche in caso di eventi estemporanei: sagre, concerti, fiere all’aperto, stand promozionali oppure commercio ambulante. In questi casi, tali tipologie di caloriferi sono utili anche perché facilmente trasportabili. 

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